Accumoli, spesi solo 509 euro per adeguare il campanile

Su 84 milioni solo 509 sono stati spesi per l'adeguamento antisismico del campanile di Accumoli che, crollando, ha causato la morte di una famiglia.

Accumoli, spesi solo 509 euro per adeguare il campanile

Su 84 milioni arrivati dopo i terremoti dell’Umbria e dell’Aquila, solo 509 euro sono stati spesi per l'adeguamento antisismico del campanile di Accumoli, il cui crollo ha causato la morte di un’intera famiglia.

Nel 2008, come ricorda Repubblica, la Steta di Stefano Cricchi vinse una gara di appalto per un "Intervento sul complesso parrocchiale da 116mila euro". Cricchi, uno dei figli di Carlo Cricchi, l’imprenditore reatino che si è aggiudicato commesse anche a L’Aquila, ora racconta di minacce di morte che gli arrivano su Facebook e via mail “perché tutti ormai credono che siamo stati noi a ristrutturarlo, ma non è vero”.

L’appalto per “riparazione e miglioramento sismico” della chiesa valeva 75mila euro, mentre altri 41 mila euro, erano destinati per la progettazione. La Steta vince il bando con un ribasso del 16% pari a 59mila euro. Ma, leggendo il capitolato, si scopre che: “per il miglioramento antisismico c’erano appena 509 euro”, spiega Cricchi. “Il progetto imponeva di inserire nella muratura 33 euro di ferro, praticamente una sola barra, e di fare alcuni fori da riempire non con il cemento, ma con la calce”, conclude il costruttore. Il problema nasace dalla confusione generata dalla distinzione tra il "miglioramento sismico"e l'"adeguamento".

Il primo riguarda piccoli interventi che non modificano sostanzialmente la stabilità dell'immobile, mentre il secondo è molto più costoso. Quasi tutto ciò che è stato fatto con gli scarsi fondi dei terremoti è miglioramento e questo è il motivo principale per cui il campanile, come molti altri edifici di Accumoli e Amatrice, non hanno retto.

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