Anna Campori se n’è andata ieri a Trastevere, nella sua Roma. Avrebbe compiuto 101 anni a settembre. Con lei scompare un pezzo dell’Italia in bianco e nero.
Una carriera di attrice, la sua, lunghissima: dal teatro, al cinema con Totò a Aldo Fabrizi, fino alla televisione dove raccolse fama e popolarità interpretando negli anni ’60 la mitica Giovanna, la Nonna del Corsaro Nero.
Lo sceneggiato Rai, per la tv dei ragazzi, divertì milioni di bambini. La Campori, vestita di velluto e seta, impersonava l’energica e volitiva leader di una strampalata ciurma di pirati in eterna lotta contro il borioso capitano Scquaqueros, ennesima e spassosa variazione sul tema della maschera di Matamoros, del "miles gloriosus". “Il Corsaro Nero” non fu un semplice programma divertente per i più piccoli ma, come lei stessa ebbe a rivendicare in una vecchia trasmissione Rai, un autentico spettacolo di rivista che fondeva recitazione, danza e canto. Accanto alla Campori, “diavolo in gonna” e “nonna sprint più forte di un bicchiere di gin” andavano in scena Giulio Marchetti (nei panni del maggiordomo Battista) e il marito di lei, Pietro De Vico che interpretava il goffo nostromo Nicolino.
Con De Vico, napoletano, la Campori condivise anche le partecipazioni sul set ai film di Totò. Se lui, nevrastenico e pieno di tic, indossava la maschera del “cacaglio” (cioé del balbuziente, come in Totò Truffa ’62 quando De Curtis e Nino Taranto lo spediscono a contare piccioni a Venezia), lei invece era la “moglie” preferita dal Principe della Risata. La volle accanto a sé, tra gli altri film, in “Chi si ferma e perduto” (con Peppino de Filippo) e ne “I Tartassati” (a cui prese parte anche Aldo Fabrizi) e ne "Gli Onorevoli". Aveva esordito, con Totò, in “Un turco napoletano” del 1953 in cui la Campori era la formosa e un po’ civettuola Concettina, la serva di casa Catone.
La sua filmografia è vastissima e da sola non basta a circoscrivere una carriera che l'ha vista anticipare tempi e forme dello spettacolo. Recitò con Alberto Sordi, in Venezia, la luna e tu del 1958 e in Gastone, tributo al grande Ettore Petrolini del 1960.
Veleggiò nella stagione dei musicarelli (recitò, tra gli altri film, con Little Tony e in “Il suo nome è Donna Rosa”, con Nino Taranto, Al Bano, Romina e persino Pippo Baudo). Sbarcò, quindi, nella parodia (“Storia di Fifa e di Coltello”, il sequel di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia al film di Adriano Celentano “Er Più”) e poi recitò al fianco di Alvaro Vitali fino all’esperienza napoletana di “No, grazie: il caffé mi rende nervoso” con Lello Arena e Massimo Troisi dove interpreta la badante-carceriera del padre del protagonista Michele Giuffrida.
Lavorò, al cinema, per registi del calibro di Steno, Dino Risi, Camillo Mastrocinque. Non lasciò mai il teatro.Negli ultimi anni di carriera approda alle serie tv e tla conclude nel 2013, con un cameo nel film “Anni Felici” di Daniele Lucchetti con Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.