Agrigento, crolla palazzina: quattro morti e due donne estratte vive dalle macerie. Ci sono 7 dispersi

Si cerca dalla scorsa notte tra le macerie in via Trilussa a Ravanusa. Ritrovati quattro cadaveri. All'appello mancano ancora cinque persone

Agrigento, crolla palazzina: quattro morti e due donne estratte vive dalle macerie. Ci sono 7 dispersi

Sono ore di grande apprensione a Ravanusa, in provincia di Agrigento, dove si scava dalla scorsa notte a seguito del crollo di un edificio di 4 piani tra la via Trilussa e la via Galilei. Quattro le persone estratte senza vita da sotto le macerie. I morti di cui al momento si è accertata l'identità sono Pietro Carmina (67 anni), Maria Crescenza Zagarrio (68 anni) e Liliana Minacori (42 anni). Un normale sabato sera, un quartiere tranquillo, tutti in casa per via delle prime vere temperature invernali. Poi il boato. Una forte esplosione ha devastato una palazzina e danneggiato le strutture adiacenti trascinando dietro una decina di persone risultate disperse. Tra loro una donna in gravidanza vicina alla data del parto. Cinque le case devastate e diverse le famiglie sfollate. In pochi attimi la strada è stata ricoperta di fiamme e macerie.

L'esplosione e i soccorsi: "Fabbricati crollati uno sopra l'altro"

L’esplosione, avvenuta intorno alle 20.30, sarebbe stata causata molto probabilmente dalla rottura di un tubo del gas metano. Sul posto sono arrivate immediatamente numerose persone lanciando l’allarme. A lavorare incessantemente per domare le fiamme e poi scavare fra più di tre metri di detriti sono stati i vigili del fuoco di Agrigento, Canicattì, Licata e i soccorritori della Protezione civile regionale. Sul luogo della tragedia anche la Croce rossa, i carabinieri, la polizia e tante persone che, rispondendo all’appello del sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, si sono offerte volontarie per mettere a disposizione mezzi, braccia e tutto quanto fosse necessario. Il primo cittadino, fra le prime persone accorse, non ha perso tempo a chiedere aiuto tramite una diretta su Facebook: “C’è stato un disastro. Faccio un appello in diretta perché abbiamo bisogno di autobotti e mezzi meccanici. Tutte le persone disponibili che hanno pale e ruspe ci diano una mano”.

Crollo Ravanusa

"Onda d'urto di cento metri": Uno scenario definito come Beirut

Uno scenario difficile da gestire: la ricerca dei propri cari tra le macerie ha creato momenti di panico e disperazione. Un lavoro difficile per i soccorritori che hanno scavato tutta la notte senza fermarsi un attimo in uno scenario paragonato a Beirut dal capo del dipartimento regionale della Protezione Civile Salvo Cocina mentre si stava recando sul luogo dell’esplosione. Durante le operazioni di soccorso sono state registrate altre perdite di gas che hanno contribuito a rallentare i lavori. Poi l’arrivo delle squadre Usar, specialiste nella ricerca sotto le macerie, provenienti da Messina, Catania e Palermo. Ed ecco un grido di speranza: da sotto i detriti le urla di aiuto di una donna che hanno incoraggiato i vigili del fuoco ad accelerare i soccorsi. Poi un’altra donna ancora. Entrambe sono state tratte in salvo e ricoverate in ospedale in condizioni non gravi.

Ma all'alba il primo bilancio negativo con due corpi ritrovati senza vita ai quali si sono aggiunti poi un terzo e un quarto cadavere. Si scava, si prega, si cerca di fare l’impossibile nonostante le condizioni della zona creino un ostacolo dopo l'altro. Intanto la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per il reato di disastro colposo.

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