Agritech e sostenibilità: Philip Morris punta sulle start-up per innovare la filiera del tabacco

Al via la call for innovation per individuare tre start-up capaci di sviluppare tecnologie e soluzioni innovative per la coltivazione del tabacco. L'iniziativa di Philip Morris punta a digitalizzare e rendere sostenibile la filiera italiana

Agritech e sostenibilità: Philip Morris punta sulle start-up per innovare la filiera del tabacco

Agricoltura digitale, tecnologie per controllare la qualità dei prodotti, riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale delle produzioni. Sono alcune delle sfide della filiera italiana del tabacco. Un’eccellenza made in Italy su cui le grandi multinazionali continuano ad investire. A scommettere sulle potenzialità del comparto è soprattutto Philip Morris, che il primo febbraio ha lanciato la seconda edizione della call for innovation "BeLeaf: Be The Future" per individuare tre start up capaci di sviluppare tecnologie e soluzioni innovative per ottimizzare la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione del tabacco.

La prima edizione, lanciata nell’ottobre del 2019 in collaborazione con l’incubatore Digital Magics, è stata vinta da un’azienda che ha sviluppato un sistema basato sull’intelligenza artificiale per ridurre i consumi idrici ed energetici. Oggi il partner è Almacube, Innovation hub e incubatore certificato dal Ministero dello Sviluppo Economico, che si occuperà di selezionare i progetti e affiancare le start-up che presenteranno le idee più interessanti per digitalizzare la filiera tabacchicola italiana e renderla sempre più sostenibile.

La road map prevede una prima fase di iscrizione, che si concluderà il prossimo 25 febbraio, in cui le imprese italiane e internazionali potranno presentare la propria candidatura. Dal 9 all’11 marzo ci sarà la selezione dei quindici migliori progetti che verranno ammessi alla fase di lancio. I tre vincitori potranno passare alla fase ulteriore, quella della accelerazione e co-design. A partire da maggio 2022, quindi, l’azienda valuterà il progetto migliore, con il possibile avvio di una verifica della soluzione più promettente. L’azienda vincitrice verrà quindi inserita nella rete di innovation partner & supplier del colosso americano.

Si tratta di un’iniziativa che "rientra pienamente nell’impegno per supportare la sostenibilità ecologica, economica e sociale di una filiera che vogliamo rendere sempre più ottimizzata ed efficiente", ha spiegato Cesare Trippella, Head of Leaf Eu di Philip Morris Italia. "Trovare sinergie e soluzioni innovative con aziende flessibili e focalizzate sull’innovazione e sulla digitalizzazione – ha sottolineato - è essenziale e può fare la differenza, guardando in prospettiva alla nuova generazione di coltivatori".

Secondo Andrea Barzetti, amministratore delegato di Almacube, la collaborazione tra start-up e grandi imprese può "creare innovazione ad alto valore". "Iniziative come questa – ha detto - permettono di prendere il meglio dai due mondi, facilitando l’incontro tra nuove tecnologie e processi consolidati, minimizzando al contempo costi e tempi di sviluppo per tutte le parti coinvolte".

Dall’inizio degli anni 2000 Philip Morris ha puntato sulla filiera tabacchicola italiana investendo circa 2miliardi di euro e sostenendo circa mille imprese in Campania, Umbria, Veneto e Toscana.

Un impegno destinato a proseguire nei prossimi anni, come dimostrano gli accordi siglati con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Proprio l’altissima qualità della produzione italiana, la prima in Europa con una quota del 27 per cento, continua ad attirare l’attenzione delle grandi aziende che scelgono di scommettere sul tabacco made in Italy.

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