Aizza il cane contro gli agenti che gli trovano la droga in casa

Il cane attacca i poliziotti che stanno controllando il suo padrone e azzanna un agente. È successo a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno: finisce in manette un 50enne.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, stava subendo alcuni controlli in casa sua, durante i quali i tutori dell’ordine avevano rinvenuto marijuana e tutto l’occorrente per la coltivazione delle piante e la produzione e confezionamento del “raccolto”.

A innescare l’intervento dei poliziotti erano stati i dubbi sollevati dal comportamento sospetto di uno scooter nei pressi dell’abitazione del 50enne. Alla vista dell’auto di servizio, infatti, il motorino - su cui viaggiavano due giovani - aveva fatto una rapida manovra evasiva, tentando di sfuggire agli agenti. Senza un motivo, apparentemente, plausibile. Perciò i poliziotti hanno voluto vederci chiaro e hanno deciso di far “visita” a quella loro vecchia conoscenza.

L’intuizione degli agenti era stata, evidentemente, giusta. All’interno di quell’appartamento, infatti, hanno ritrovato otto piante di marijuana, sei delle quali in stato vegetativo, quindi da pochissimo messe a coltura. Inoltre è stata ritrovata una macchina per il sottovuoto, due bilancini di precisione e due barattoli di vetro carichi di droga essiccata. Ma non è tutto perché gli agenti hanno scoperto, inoltre, ventole e lampade colorate utili alla coltivazione delle piante e addirittura un pannello di alluminio riflettente e una piccola serra smontabile, corredata di plastiche e paletti di ferro.

Mentre i poliziotti proseguivano nelle perquisizioni, il cane dell’indagato ha azzannato uno degli agenti. Era stato aizzato, secondo i poliziotti, da un gesto del padrone. L’animale ha ferito un agente procurandogli ferite ritenute guaribili in sette giorni dai sanitari dell’ospedale di Cava de’ Tirreni che hanno medicato il poliziotto.

Per l’uomo sono scattate le manette.

Risponde delle ipotesi di reato di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti nonché di resistenza e lesione a pubblico ufficiale.

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