L'omicidio di Alatri ha scosso e non poco la comunità del Frusinate. Emanuele Morganti è morto sotto gli occhi di diverse persone pestato in modo inaudito dal branco dopo un diverbio dentro il disco-pub Mirò. Ma chi ha visto non parla. E così gli amici del ragazzo adesso puntano il dito contro chi quella sera non ha fatto nulla per salvare Emanuele: "Tutti hanno visto tutto e non sono intervenuti. Tutti sono colpevoli. Emanuele è stato ucciso da Alatri. Quello che l'ha ucciso è un italiano, e non è nemmeno la prima volta che lo fa", spiega una dei testimoni al Corriere. Un'affermazione forte che di fatto prova a dare un identikit di chi ha inferto il colpo mortale al ragazzo. Gli amici poi affermano: "Quello che gli ha sfondato la testa con una spranga, quello che l'ha ammazzato, è un italiano. Emanuele era un ragazzino normale, sempre sorridente, che è stato massacrato di botte e mentre era a terra moribondo ancora gli davano calci. E chi l'ha ammazzato già sta fuori dalla caserma". Nel mirino di chi conosceva Emanuele finiscono anche i buttafuori del locale: "Era da solo.
E' stato preso dai buttafuori, ma non lo hanno buttato fuori, l'hanno rincorso e lo hanno picchiato fuori dalla discoteca. Quelli non dovevano proprio lavorare, hanno precedenti penali. E' brutta gente". E tutti sostengono che "forse l'hanno massacrato in 30, e uno solo l'ha difeso. Ma tutti hanno visto tutto e non sono intervenuti".
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