Agli arresti domiciliari per maltrattamenti sulla compagna e per aver aggredito un cameriere, un 24enne albanese mette fuori uso il braccialetto elettronico e, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, scappando nel suo paese d’origine.
Da qui, però, in una sorta di delirante sfida verso le autorità italiane, inizia subito a pubblicare sul suo profilo Facebook fotografie in compagnia di ragazze o durante momenti di relax mentre sorseggia una birra e delizia il palato un pranzo nella città di Elbesan.
Un provocazione inaccettabile, questa, che non poteva passare inosservata. Ma le nostre forze dell’ordine non si sono date per vinte; dopo mesi di serrate indagini, i carabinieri di Mogliano Veneto sono riusciti a riacciuffarlo mettendo, così, fine alla sua fuga.
Il delinquente è Albano Dova e negli ultimi due anni aveva collezionato diverse denunce. L’uomo, infatti, era stato condannato per i ripetuti episodi di violenza nei confronti della sua compagna ucraina e per essere stato uno dei componenti della banda di quattro picchiatori che la notte del 13 novembre 2016, a Preganziol, massacrò di botte Massimo Biasotto, il cameriere che fu ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Treviso e tenuto a lungo in un coma farmacologico da cui si è risvegliato accusando seri danni neurologici permanenti.
Ma, alla fine, l’arroganza dell’albanese e la sua mancanza di rispetto per le vittime sono state finalmente punite. Ieri verso le 17.
00 il giovane è stato individuato dal personale della Polaria di Venezia a bordo di un volo in transito dall’Albania. Il 24enne è stato, così, fermato e preso in custodia dai militari della stazione locale veneta che, dopo avergli notificato i provvedimenti, lo hanno condotto nel carcere di Treviso dove sconterà la sua pena.
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