Dai migranti ai rom: ecco il trucco per intascarsi il reddito 5s

Gli indebiti percettori del reddito di cittadinanza sono stati denunciati e segnalati all'Inps. Ecco come riuscivano a ingannare le istituzioni

Dai migranti ai rom: ecco il trucco per intascarsi il reddito 5s

Continua ad allungarsi la lista di persone che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne i requisiti. Gli ultimi 30 furbetti, la maggior parte delle quali di origine straniera, sono stati scovati grazie ad un’ampia attività investigativa, tutt’ora in corso, da parte dei carabinieri di Casale Monferrato. Gli indebiti percettori del sussidio sono stati denunciati e contestualmente segnalati all'Inps per la sospensione dell'erogazione del reddito di cittadinanza. Ci sarebbero, però, altri soggetti che potrebbero aggiungersi all’elenco in quanto già finite sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri.

Il modus operandi, racconta Il Picccolo, era sempre lo stesso. I richiedenti attestavano falsamente la propria residenza in Italia da almeno 10 anni e l’assenza di pendenze penali. Gli stessi, inoltre, si presentavano presso un ufficio postale della provincia di Alessandria non coincidente con il domicilio così da ottenere il sussidio nel periodo che intercorre dalla presentazione della domanda agli accertamenti Inps sulla legittimità e sull’effettiva presenza dei requisiti.

In questo modo numerosi cittadini extracomunitari, prevalentemente romeni, nigeriani e marocchini, spesso senza fissa dimora e con pregiudizi di polizia (alcuni dei quali ricercati), erano riusciti ad ottenere il reddito di cittadinanza. Un piano semplice nell’esecuzione ma scoperto e fermato dai militari dell’Arma.

Ultimi in ordine di tempo ad essere individuati sono stati due giovani romeni di 23 e 28 anni domiciliati presso un campo nomadi di Genova trovati in possesso di tre carte ottenute indebitamente, attestando falsamente la prolungata residenza anagrafica sul territorio nazionale, con cui ottenevano circa tremila euro di sussidio denunciati dai carabinieri della compagnia di Acqui Terme. Il 23enne è stato denunciato dai carabinieri di Alessandria per avere ottenuto il beneficio nonostante si trovasse sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di dimora e, successivamente, resosi irreperibile per sottrarsi a un ordine di carcerazione per altri motivi.

La scoperta dei nuovi furbetti di sicuro non farà che alimentare lo scontro politico sul sussidio, bandiera del M5s che l’ha voluto ed ora lo difende a spada tratta. Proprio questa mattina, in una intervista al Corriere della Sera, il leader pentastellato Giuseppe Conte ha ribadito che "l'Italia sul reddito di cittadinanza non può più tornare indietro". Secondo l’ex premier "l'iniziativa del centrodestra spalleggiata da Italia viva, non potrà avere successo, perché il reddito di cittadinanza è un fatto di necessità oltre che di civiltà.

Siamo stati gli ultimi in Europa ad avere introdotto questa misura che garantisce coesione e sicurezza sociale, cosa che non è possibile se milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà".

Ma solo lui è convinto di quello che dice.

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