Bengalese a lavoro con Covid: scatta allarme focolaio a Roma

Lo straniero ha continuato a presentarsi a lavoro nonostante i dolori muscolari, ora è ricoverato allo Spellanzani: positivi anche sei suoi connazionali. Aperta indagine epidemiologica

Bengalese a lavoro con Covid: scatta allarme focolaio a Roma

Momenti di apprensione ad Ostia, dove in queste ultime ore è stato registrato un nuovo focolaio di Coronavirus: a risultare contagiati 7 cittadini stranieri originari del Bangladesh, adesso monitorati dalle autorità competenti.

Tutto, stando a quanto ricostruito da Il Messaggero, ha avuto inzio alcuni giorni fa, quando un bengalese impiegato in uno stabilimento balneare di Ostia è risultato positivo al morbo. L'uomo, che aveva continuato a presentarsi imperterrito a lavoro nonostante che presentasse alcuni sintomi dell'infezione (in particolare dei dolori muscolari), è stato poi sottoposto al test del tampone faringeo, il cui esito ha fatto subito scattare un'indagine epidemiologica.

"Il lavoratore del Bangladesh, che è stato ricoverato presso lo Spallanzani, ha dichiarato di aver avuto la febbre fin dal giorno 14 luglio e dolori muscolari già dal 12 di luglio. Ha lavorato presso la struttura fino al 16 luglio. Questa circostanza la considero grave e chiediamo la massima responsabilità", ha dichiarato Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, che ha poi condannato il comportamento dello straniero, ricordando che con febbre e sintomi sospetti è doveroso contattare il medico e non recarsi sul posto di lavoro, così da non mettere a rischio l'intera comunità.

Nessuno dei colleghi del bengalese è fortunatamente risultato positivo al virus. Lo stabilimento balneare "La Vela", tuttavia, è stato chiuso. Intervistata dal "Messaggero", Susanna Corti, titolare della struttura, non è riuscita a contenere la preoccupazione e lo sconforto. "Purtroppo siamo stati anche noi vittime del Covid", ha dichiarato la donna. "Io, in autonomia, ho chiuso il ristorante prima che arrivasse la Asl. Stiamo aspettando di sapere come comportarci, al momento non stiamo facendo entrare nessuno. In coscienza, non mi sento di far entrare nessuno".

Tutti i clienti, ha spiegato la titolare, sono stati avvertiti. Anche se fortunatamente il bengalese svolgeva una mansione che non richiedeva il contatto con i frequentatori dello stabilimento e del bar-ristorante: "Tutto il personale è già andato a fare il tampone. Spero entro stasera di poter fare la sanificazione, che normalmente faccio ogni 15 giorni con la ditta, e tutte le sere con i nostri mezzi, a tutte le nostre strutture. Ora dobbiamo fare una sanificazione più seria, essendoci stato questo caso". Momenti difficili per "La Vela". A conclusione dell'intervista, la donna non ha potuto trattenere la commozione: "Speriamo di poter ricominciare a lavorare. Ho la coscienza pulita, ma mi fa male che sia successo questo. Dobbiamo lavorare, e non è facile".

Se i colleghi ed i titolari del bengalese sono risultati negativi al test, lo stesso non si può dire di ben 6 coinquilini e connazionali dello straniero: tutti positivi. L'unità di crisi della Regione Lazio si trova dinanzi ad un nuovo focolaio, ed è stata pertanto avviata un'indagine epidemiologica.

Tutti i contagiati si trovano naturalmente in isolamento.

È vero e proprio allarme nella regione a guida Nicola Zingaretti. Nelle ultime ore sono almeno 20 gli ultimi contagi riscontrati, 13 di questi tutti dall'estero (11 del Bangladesh).

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