Altri migranti in fuga da Messina. De Luca: "Dovete portarli a Roma"

Sono venti i tunisini riusciti a fuggire dall'ex caserma Gasparro di Bisconte. Il sindaco Cateno De Luca attacca il ministro Luciana Lamorgese sulla gestione dell'emergenza migranti a Messina

Altri migranti in fuga da Messina. De Luca: "Dovete portarli a Roma"

Ancora una volta la Sicilia si trova a fare i conti con la fuga di migranti dai centri di accoglienza nei quali sono ospitati in attesa di completare il periodo della quarantena. Oggi è “toccato” a Messina, per la precisione a Bisconte, nell’ex caserma Gasparro. In 20, tutti tunisini, sono riusciti ad eludere i controlli dandosi alla fuga e facendo perdere le proprie tracce. A quanto pare sarebbero stati in 40 a tentare di scappare dalla struttura di accoglienza, ma metà di loro sono stati intercettati in tempo e bloccati.

A dare comunicazione ai cittadini di quanto accaduto è stato il sindaco della Città dello Stretto, Cateno De Luca, attraverso un video su Facebook. Il primo cittadino non solo ha informato i messinesi dell’accaduto, ma si è anche soffermato a dire la sua sulla gestione dell’accoglienza nel territorio siciliano. Dirette e senza peli sulla lingua le sue parole nei confronti del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in questo ennesimo e disperato appello: “Con queste politiche sbagliate state invadendo il nostro territorio”, ha tuonato così il sindaco De Luca proseguendo: “Signora ministra Lamorgese, le consiglio di continuare sulla linea della solidarietà, però li deve portare tutti in Parlamento. Lì sono al sicuro. Metteteli alla Camera e al Senato e così siamo tutti tranquilli. Io sono per la solidarietà- ha ribadito il primo cittadino- ma non a Messina dove la struttura si è mostrata un colabrodo”.

Quella avvenuta stanotte è la quarta fuga di migranti nel giro di pochi giorni. Come denunciato dal primo cittadino nel suo messaggio Facebook, in giro, liberi di circolare, vi sono già 50 extracomunitari, la maggior parte tunisini, fuggiti dall’ex caserma Gasparro cui si aggiungono gli altri 20 di oggi. Un pericolo per la comunità dal momento che si tratta di persone che devono rispettare i termini necessari per la conclusione della quarantena. Ma in barba alle leggi e al rispetto per la comunità che li ospita, adesso sono in giro come se nulla fosse.

Più volte il sindaco di Messina si è opposto alla possibilità di utilizzare l’ex caserma come centro di accoglienza non ritenendola sicura dal momento che in passato altri episodi simili si erano già verificati. "Portateli in parlamento i migranti- ha detto il sindaco De Luca- perché dal 27 agosto prenderò a calci in culo tutte quelle istituzioni che non sanno fare per bene il proprio mestiere. Ribadisco quanto già promesso: il 26 agosto finisce il periodo di quarantena di questi altri 20 tunisini che non sono riusciti a fuggire, sempre che nel frattempo non vanno via. Dopodiché Ministro Lamorgese- ha concluso il primo cittadino-io comincerò a dare calci nel culo nei confronti di chiunque.

Dal 27 a Messina non deve esserci più nessun migrante, la caserma Gasparro si chiude. Portateveli in Parlamento i migranti perché è giusto che si continui con la solidarietà, ma la solidarietà deve essere sicura per i migranti ma anche per le nostre popolazioni”.

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