Nel pieno delle attività investigative della Guardia di Finanza sulle irregolarità dei lavori di ristrutturazione della scuola Romolo Capranica di Amatrice, Sergio Pirozzi, sindaco della città, non ha dubbi sul suo operato: "A me dovrebbero dare l'Oscar, altro che contestazioni e avviso di garanzia".
Il primo cittadino del Comune raso al suolo dal terremoto, infatti, in un'intervista con Repubblica, afferma di essere a posto con la sua coscienza, convinto di aver fatto il possibile per mettere in sicurezza l'edificio, dopo essersi reso conto che era diventanto impraticabile: "Nella primavera del 2009, dopo il terremoto de L'Aquila, capisco che nell'edificio non c'è niente a norma prendo la macchina e vado dalla Protezione civile del posto e decido di fare chiudere la scuola, altrimenti sarebbe scatta la denuncia. Torno ad Amatrice e affido uno studio a una società privata, non chiedendo soldi a nessuno, ma tirandoli fuori dal bilancio del Comune. Non ho un euro, c'è il patto di stabilità, ma trovo il denaro e pago uno studio ingegneristico e geologico. Lì dentro leggerò che la scuola può reggere a un sisma di grado X. Tenuta strutturale, torsione dei muri. Non sono un tecnico, ma le conclusioni sono quelle: si può stare tranquilli".
Il sindaco Pirozzi, nonostante le conclusioni rassicuranti dello studio, nel 2012 ordina comunuque nuovi lavori, per "urgenza antisismica", assegnati con appalto all’Impresa Consorzio Stabile Valori Scarl di Roma, ed eseguiti dalla consorziata Edil Qualità di Roma, utilizzando 510 mila euro delle casse della Regione. Lavori, però, che dalle prime indagini sembrano non avere nulla a che vedere con la messa in sicurezza della scuola nell'adeguamento della vulnerabilità sismica, e che realizzati in un "tempo record" di poco più di tre mesi, destano più di un sospetto.
Secondo il primo cittadino, però, proprio il fatto che - per via della manutenzione nel 2012 - le attività scolastiche della scuola fossero state trasferite in dei conteiner vicino a Capranica, è ciò che ha salvato la città dopo il sisma, poiché proprio quei conteiner sono diventati il centro operativo e di coordinamento per le operazioni di salavatggio: "Ciò che ho fatto si è rivelato un miracolo, solo qui potevamo sistemare le stanze dell'emergenza. Lo si deve a me e alle mie scelte politiche".
E secondo Pirozzi, tra le sue "scelte politiche", ci sarebbe anche la decisione di rifiutare 200mila euro dalla Provincia per la ristrutturazione del Palazzo comunale, per, invece, investirli nella scuola alberghiera della città, rimasta per lo più illesa dal terremoto: "Un avviso di garanzia? Un premio mi dovrebbero dare".
Neanche per quanto riguarda le accuse rivoltegli per mancato controllo e prevenzione all'Hotel Roma e alla casa di riposo Don Minzoni - edifici anch'essi distrutti dal sisma - Pirozzi si sente responsabile; affermando di aver fatto il possibile per sollecitare i titolari nel mettere le
strutture in regola, ma che essendo esercizi privati, il comune più di così non avrebbe potuto fare "Io sono sereno. Posso andare dal magistrato domani. Parlo per quattro ore e si sgonfia tutto. Poi mi arricchirò con le querele".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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