Amazzonia, il sogno del Papa prende piede: preti indios

I vescovi riuniti per il Sinodo panamazzonico discutono sul da farsi: viri probati o diaconi permanenti, ma il Papa vuole comunque che gli indigeni divengano parte integrante della Chiesa del futuro

Amazzonia, il sogno del Papa prende piede: preti indios

"Stiamo cercando di mettere in pratica quello che il Papa ci chiede: far partecipare gli indigeni nel dare un volto alla Chiesa amazzonica. Ma per farlo hanno bisogno di ministri propri". Il vescovo Wilmar Santin conosce le intenzioni del pontefice argentino e ritiene che i preti indios possano essere una soluzione alle necessità pastorali dei territori panamazzonici. Il Sinodo è in corso. I padri sinodali hanno anche iniziato a discutere di diaconato femminile, ma la riforma più vociferata è quella sui "viri probati": indigeni che hanno contratto un matrimonio nel corso della loro esistenza, ma che hanno anche dimostrato di essere uomini di "chiara fede". Almeno tanto quanto è sufficiente per amministrare i sacramenti al posto dei sacerdoti, che in Amazzonia mancano, e gestire le realtà ecclesiastiche della foresta sudamericana.

Il cardinale Claudio Hummes, relatore generale dei lavori sinodali, sembra convinto che questo dei viri probati sia un buon modo per fare fronte a un problema, che è soprattutto numerico: in Amazzonia non risiedono tanti sacerdoti quanti ne servirebbero. E i consacrati a disposizione della Chiesa cattolica non possono percorrere certe distanze chilometriche. Da qui, la necessità di uscire dall'impasse. Per il "fronte tradizionale", però, il celibato è un dogma non soggetto a modifiche, per quanto le novità possano essere parziali. Ieri il cardinale Gherard Ludwig Mueller ha espresso tutta la sua contrarietà. L'iter può insomma subire complicazioni. Pure perché gli ecclesiastici perplessi non sono pochi: è forse un motivo sufficiente affinché i vescovi optino per una deliberazione più soft, ossia - come riportato anche dall'edizione odierna de Il Giorno - quella sul diaconato permanente. I diaconi non fanno parte del clero, ma possono officiare ad alcuni sacramenti. E difficilmente un indirizzo di questo tipo può essere contestato. Se non altro perché non si tratterebbe affatto di una innovazione senza precedenti.

Papa Francesco vuole comunque che l'evangelizzazione in Amazzonia passi dall'integrazione piena dei popoli

indigeni. La strada che conduce alle decisioni temporanee - perché poi devono essere avallate dal vescovo di Roma - termina il prossimo 27 ottobre. Da quel momento in poi, la Chiesa cattolica conoscerà meglio il suo futuro.

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