“Si prega la gentile clientela di non bussare sui cocomeri. Tanto non rispondono”. L’ironico ma perentorio “invito” è affisso nel reparto ortofrutticolo di un supermercato di Pisticci in provincia di Matera.
Un cartello esposto proprio in corrispondenza delle angurie in vendita, con tanto di scritta ammonitrice che quasi rimanda al titolo di un film. Giallo.
“Bussare” sul dorso del frutto è un'abitudine particolarmente in uso nel Mezzogiorno per capire se è maturo o no e, quindi, se è conveniente comprarlo. Il cliente tende l’orecchio, che deve essere particolarmente allenato ad “auscultare” la cavità dello sgargiante frutto estivo.
La regola del consumatore “senza scrupoli” è: se il suono dell’anguria è sordo, cioè pieno, non è buona; se il suono dovesse dare l'idea del vuoto all'interno, il frutto preannuncia tutta la sua prelibatezza. Il criterio vale al contrario per il melone, più piccolo e di colore giallo o bianco.
Tanti i consigli per gli acquisti su come imparare a bussare o, peggio, c'è anche chi, e qui siamo davvero nell’horror, scalfisce con le proprie unghie la buccia: se si nota un colore verdastro sulla mano, allora l'anguria sarà matura. Altrimenti bisogna desistere come per le famose mozzarelle di Totò in “Miseria e nobiltà”. Suggerimenti spericolati dal punto di vista igienico.
La cosa, infatti, non piace per nulla ai fruttivendoli che, invece suggeriscono altri metodi per
riconoscere la maturazione del cocomero: quando è ben maturo si possono notare delle striature o chiazze gialle sul dorso. Il frutto smette di maturare appena raccolto. E poi… basta chiedere. Senza bussare a quella “porta”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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