"Ansia" da lavavetri: sarà il Tar a decidere sul risarcimento a un automobilista

Se venisse riconosciuta all'ente la responsabilità di prendere provvedimenti "contingibili ed urgenti" per tutelare la "sicurezza urbana", l'amministrazione dovrà pagare

"Ansia" da lavavetri: sarà il Tar a decidere sul risarcimento a un automobilista

Il problema dei lavavetri ai semafori riguarda tutte le città italiane. Chi più, chi meno, almeno una volta si è trovato fermo in auto a dover dire di no alla richiesta, spesso molto insistente, di pulire il vetro. Ma qualcosa sta cambiando. Tra gli stati d'animo che possono causare i lavavetri, infatti, ci sono "danni esistenziali", "ansia" e "disagio": questo è quanto un automobilista irascibile ha vissuto sulla propria pelle, decidendo di chiedere un risarcimento al Comune di Udine.

Secondo quanto stabilito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, nella sentenza 13568/2015 depositata ieri, sarà il giudice amministrativo a decidere.

Infatti - si legge sul sito Enti locali & Pa del Sole24Ore - se venisse riconosciuta all'ente la responsabilità di prendere provvedimenti "contingibili ed urgenti" per tutelare la "sicurezza urbana", dovrà essere il Comune a pagare il risarcimento all'automobilista. Una decisione che potrebbe diventare un precedente significativo.

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