Il primo delitto a 15 anni, i tre carabinieri uccisi dal killer Antonio Cianci

Negli anni '70 l'uomo aveva ucciso tre militari e un metronotte, stava scontando la pena dell'ergastolo, ma aveva ricevuto recentemente un permesso premio di 12 ore

Il primo delitto a 15 anni, i tre carabinieri uccisi dal killer Antonio Cianci

La relazione dal carcere di Bollate ha presentato un'analisi positiva riguardo il comportamento di Antonio Cianci, l'ergastolano in permesso premio che ha aggredito un anziano per rapinarlo presso parcheggio dell'ospedale San Raffaele a Milano. Secondo la precitata relazione, il 60enne avrebbe dato atto del suo cambiamento, dimostrando consapevolezza e maturità. Tutti elementi che avrebbero consentito il permesso premio nei confronti dell'ergastolano. Negli anni '70, Cianci si era macchiato dell'uccisione di tre carabinieri. Il ministro della giustizia Alfonso Bonafede ha pertanto chiesto chiarimenti sulla faccenda, con l'invio di ispettori per i dovuti accertamenti. Come si legge da Repubblica in data 11 novembre 2019 Cianci potrebbe essere interrogato dal gip. La procura è pronta a chiedere la convalida del fermo e la custodia in carcere per i reati di rapina e tentato omicidio.

Antonio Cianci colpisce ancora

Daniela Lia, figlia del militare Pietro Lia, ucciso a 51 anni da Antonio Cianci assieme ad altri due colleghi nel 1979, ha commentato l'ultima efferatezza da parte dell'ergastolano attuata durante le 12 ore di permesso premio: "Sono sconvolta dal fatto che si sia permesso a questo essere ignobile, che massacrava senza pietà, di mettere un'altra famiglia in condizioni di dolore, calpestando e oltraggiando, tra l'altro, ancora la memoria di mio padre e dei suoi colleghi".

Ricordiamo come Antonio Cianci sia stato condannato all'ergastolo proprio per il triplice omicidio da lui perpetrato, ma già alcuni anni prima, ancora 15enne, si era macchiato di un altro delitto: quello di un metronotte. L'ultimo misfatto risale in data 9 novembre 2019 quando il balordo ha tentato di uccidere un anziano per rapinarlo nel parcheggio dell'ospedale San Raffaele a Milano. L'uomo è stato individuato e fermato poche ore dopo e condotto al carcere di San Vittore. In precedenza, Cianci si trovava recluso in quello di Bollate. Durante l'aggressione, il killer indossava la felpa da inserviente del San Raffaele. Secondo la ricostruzione da parte degli inquirenti, lo sventurato 79enne si sarebbe trovato dinanzi al suo aggressore nel piano "meno 1" del nosocomio. L'anziano uomo si sarebbe trovato qui per usufruire della macchinetta del caffé.

Visto l'atteggiamento minaccioso e pericoloso da parte di Antonio Cianci, l'anziano avrebbe deciso di dargli del denaro senza opporre resistenza. Tuttavia, il 60enne, non soddisfatto, avrebbe preteso anche il cellulare dell'uomo, il quale avrebbe però rifiutato.

A quel punto, Cianci avrebbe colpito lo sventurato con un fendente alla giugulare usando un taglierino. Per fortuna le condizioni fisiche del 79enne sono in via di miglioramento. L'anziano dovrebbe rimanere ricoverato al San Raffaele ancora per qualche giorno.

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