Le aveva prescritto un farmaco di cui lei era allergica e poco dopo l'assunzione di quell'antibiotico, la donna era morta per la reazione scatenata dal medicinale. Così, un medico di famiglia di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, era finito a processo, accusato di aver somministrato a una sua paziente un farmaco che poi le era risultato letale. E secondo quanto riportato da La Nazione, a fine marzo dovrebbe decidersi l'esito di questa controversia.
La vicenda in tribunale
In base a quanto riportato dal quotidiano, la vicenda sarebbe arrivata ieri al tribunale di Arezzo, dopo il rinvio a giudizio del professionista, deciso dal giudice per le indagini preliminari, Fabio Lombardo, su richiesta del pubblico ministero, Roberto Rossi. I fatti in questione, risalgono al 2018, quando un'anziana paziente del dottore era morta, secondo quanto sarebbe stato accertato, a causa di una grave forma di allergia dovuta a un antibiotico che lui le avrebbe prescritto.
L'allergia della donna
Secondo quanto ricostruito, la donna di 76 anni si sarebbe rivolta al suo medico perché affetta da una forma di broncopolmonite. Per questo motivo, il dottore, come accade quando ci sono in corso le infezioni batteriche, le aveva prescritto una terapia antibiotica. Ma mentre l'uomo riempiva la ricetta, secondo quanto gli viene contestato, non si sarebbe ricordato di un'allergia della donna per quel farmaco. Che, una volta assunto, avrebbe portato prima al malore e poi al decesso della paziente.
Le accuse dei familiari
Per i parenti della donna, deceduta quasi due anni fa, per la procura e per i familiari non si sarebbe trattato di una fatalità, ma di una condizione evitabile, anche perché, stando a quanto emerso dalle indagini, la 76enne avrebbe mostrato, già in precedenza, una forma allergica per la molecola contenuta nell'antibiotico (un composto di derivazione della penicillina). Secondo l'accusa, infatti, il medico avrebbe agito con negligenza, non prendendo in considerazione questa importante circostanza, anche se non si sa ancora se per una dimenticanza durante la prescrizione del farmaco o per il fatto che l'allergia non fosse stata annotata nel database in uso ai medici di famiglia.
La morte per choc anafilattico
L'errore del dottore, però, sarebbe costato la vita all'anziana che, una volta assunta la medicina, aveva accusato un malore che l'aveva mandata in breve tempo in fin di vita, tanto che all'arrivo dei soccorsi, per lei, non c'era più nulla da fare. In base a quanto ricostruito, si sarebbe trattato di uno choc anafilattico dovuto all'assunzione della terapia che la donna non poteva assumere per la sua sopravvivenza.
La storia processuale
Dopo la morte della donna, il medico di famiglia è stato prima indagato per omicidio colposo e poi accusato di questo reato, con il rinvio a giudizio di fronte al giudice.
Nella giornata di ieri si è tenuta la prima udienza del procedimento, con il rinvio a fine marzo. Secondo quanto riportato dal quotidiano, sarebbero allo studio da una parte la scelta dell'imputato di andare verso un patteggiamento, ma anche il possibile riconoscimento di un risarcimento alla famiglia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.