Il suo soprannome, "Destiny", destino, gli ha giocato un brutto scherzo. Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione sono le denunce a carico di Moses Agbons un giovane uomo di 26 anni originario della Nigeria, soprannominato, appunto, "Destiny".
Le pesanti accuse a suo carico sono state formulate dalle forze dell'ordine perché avrebbe costretto a prostituirsi una giovane donna, già madre, ora residente a Genova per pagarsi il viaggio dall'Africa in Italia.
Agbons, residente illegalmente ad Acquaviva delle fonti, in provincia di Bari, sarebbe stato il contatto per la giovane mamma (il cui figlio di due anni è rimasto in Africa con i nonni) per poter arrivare in Italia e ricongiungersi con il marito nel nord Italia. Costo del viaggio: 23mila euro. Sarebbero finite tutte nelle tasche di "Destiny".
Per ottenere la cifra esosa, dopo ripetute minacce, anche di estorsione ai danni del figlio, il giovane nigeriano avrebbe costretto la ragazza a seguirlo a Bari dove è stata poi segregata nell' appartamento di un quartiere malfamato del capoluogo pugliese. La sventurata, poi, sarebbe stata indotta a prostituirsi sulle strade della provincia di Taranto.
Le indagini sono partite nel 2015 dopo la denuncia della ragazza. Così è finito il suo incubo che coincideva drammaticamente con la parola "destino" che, invece, per Moses Agbons ora coincide con la permanenza in carcere.
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