Arriva il bando che dà una seconda possibilità ai detenuti

Si tratta di una serie di progetti indirizzati alle zone del Mezzogiorno che daranno la possibilità ai detenuti di apprendere un mestiere e potersi reinserire all'interno della società

Arriva il bando che dà una seconda possibilità ai detenuti

Riscoprirsi capaci di svolgere un mestiere mai pensato ed essere utili alla collettività. È questa la possibilità che verrà data a numerosi detenuti di cinque province siciliane grazie al bando “E vado a lavorare”. Si tratta di un programma promosso dalla Fondazione “Con il Sud” avente l’obiettivo di rendere effettivo lo scopo rieducativo della pena dando una concreta possibilità a chi si trova in regime di detenzione ordinario o in regime alternativo alla detenzione. L’iniziativa è rivolta alla zona del Mezzogiorno e, per quanto riguarda la Sicilia, saranno interessate le province di Palermo, Siracusa, Catania, Messina e Caltanissetta. Saranno otto (tre per la Sicilia) i progetti selezionati su un totale di 88 proposte che saranno presentate dai partenariati che comprendono una struttura penitenziaria e due enti del Terzo Settore. Riguarderanno 273 detenuti di 14 istituti penitenziari compresi tre carceri minorili.

Faranno parte dell’iniziativa anche cinque uffici per l'esecuzione penale esterna e un ufficio servizi sociali per minori. Tra i destinatari dell’iniziativa ci sono uomini e donne, Lgbt, minori e anche pazienti psichiatrici. Ammonta a più di due milioni di euro il totale dell’investimento reso possibile attraverso risorse private. I protagonisti del bando potranno apprendere dunque un mestiere reintegrandosi nella società come fornai, pasticceri, sarti ed operatori ecologici.

Verranno avviate nuove cooperative sociali per la produzione e distribuzione di prodotti da forno nel settore dolciario. A tal fine ci sarà anche il contributo della professionalità di chef stellati. Verranno rafforzate attività imprenditoriali che già sono avviate come una lavanderia, un'impresa specializzata in prodotti da forno e catering, una sartoria sociale e un’azienda no profit che si occupa della raccolta dei rifiuti. Contestualmente a queste attività sono previsti dei servizi di supporto psicologico per i detenuti che intraprenderanno questo percorso ma anche per i loro familiari. Non mancheranno consulenze professionali e legali per un miglior inserimento nel mondo del lavoro. A chiusura del progetto, per 146 detenuti ci sarà la possibilità di eseguire dei tirocini retribuiti e per 115 di loro la possibilità di essere inseriti nel mondo del lavoro di cui 47 con contratto a tempo indeterminato.

"Sostenendo questi progetti vogliamo sottolineare che la detenzione debba necessariamente avere un fine rieducativo, così come sancito dalla nostra Costituzione -dichiara Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud- Il carcere non può e non deve essere solo il luogo in cui scontare una pena, quelle quattro mura dovrebbero

rappresentare anche il punto di partenza per una nuova vita. Questo cambiamento può realizzarsi concretamente attraverso il lavoro: dà dignità, ma dà anche motivazioni e soddisfazioni per ripartire su nuove basi".

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