Il super Green pass che entrerà in vigore già dal 6 dicembre cambierà ancora le abitudini degli italiani, anche di quelli vaccinati. Dal nuovo Green pass dopo la terza dose fino alla possibilità di contagio, nuove routine entreranno nella quotidianità del nostro Paese. Nuove regole con le quali convivere, che nelle intenzioni del governo saranno utili a contenere l'ondata di nuovi contagi ed evitgare un'emergenza sanitaria.
Contagio di un vaccinato: cosa succede al Green pass?
Se fino a oggi il Green pass rimaneva valido anche per i contagiati, nei prossimi giorni dovrebbe entrare in vigore un nuovo sistema per il quale i Green pass dei contagiati vaccinati vengono messi in una "black list" temporanea. Per il tempo in cui il soggetto resta positivo, il Green pass viene sospeso per poi essere riattivato nel momento della negativizzazione. L'app del governo sarà in grado di leggere la "black list" e di individuare i Green pass non validi.
Terza dose e Green pass: come avere quello nuovo?
La procedura per ottenere il Green pass da terza dose non è diversa rispetto a quelle già note per la prima e per la seconda. Probabilmente il sistema deve ancora entrare a regime e ci potrebbero essere pertanto ritardi ma, al netto di questo, l'utente non deve fare nulla di nuovo rispetto a quanto fatto nei mesi precedenti. Infatti, è previsto che dopo la registrazione dell'avvenuta registrazione venga inviato in automatico dal sistema un messaggio con l'authcode. Il codice ricevuto servirà per scaricare il Green pass dal sito del governo o dall'app Immuni. Chi non dovesse ricevere il messaggio entro 48 ore può entrare sul sito del governo e chiederlo manualmente.
Terza dose all'estero: quali vaccini sono riconosciuti?
Al pari di quanto è stato reso valido per le prime e le seconde dosi, anche per il rilascio del Green pass da terza dose è necessario che il vaccino sia uno di quelli attualmente riconosciuti dall'Ema, ossia: Astrazeneca, Pfizer. Chi ha ricevuto la prima (e unica) dose di vaccino Johnson e Johnson riceverà di norma un richiamo con Astrazeneca o Pfizer.
Terza dose anticipata da 6 a 5 mesi: come fare?
Nel giro di poche settimane, la somministrazione della terza dose è stata anticipata
da 6 a 5 mesi. I soggetti fragili e anziani che si erano prenotati per ricevere la terza dose dopo 6 mesi dalla prima dovrebbero essere riprotetti nella prima data utile e non finire in coda dopo i 40enni.
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