Arrivata la quinta ondata, razzisti anti-bianchi e Conte: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il silenzio della politica, la paura della polizia e l'ipocrisia del metoo

Arrivata la quinta ondata, razzisti anti-bianchi e Conte: quindi, oggi...

- giornata interlocutoria, senza grossi scossoni. Di quelle che anticipano le festività. Natale, si vede anche dai pochi sussulti della politica, si sta avvicinando

- M5S e il Pd provano a dare una seggiola in parlamento a Giuseppe Conte, il che significa - oltre alla legittimazione come leader - anche un lauto stipendio per qualche mese (che non fa male) e la possibilità di assumere qualche collaboratore a spese dello Stato. Forse non si farà, anche grazie a Calenda: a quanto pare Giuseppi teme un po' il confronto col voto, cosa cui non è abituato. Ed è un bene così: le suppletive per parcheggiare i leader è una roba senza senso

- l'italiano ammazzato a New York pare sia stato ucciso da un signore di colore razzista coi bianchi. Stupisce come nessuno abbia regalato paginate ai White Lives Matter

- altro dettaglio cui porre attenzione: se i crimini nella Grande Mela (e non solo) sono aumentati è anche colpa della "paura" che ora la polizia ha di intervenire: rischiano le accuse di razzismo, quindi tirano i remi in barca. Effetti collaterali di battaglie, quelle dei neri d'america, nate sacrosante e diventate religione

- se avessero dedicato la stessa quantità di inchiostro versato per la palpata a Greta Beccaglia per difendere le due ragazze struprate sul treno tra Milano e Varese, forse avrebbero davvero fatto qualcosa di utile contro la violenza sulle donne. Invece silenzio totale. Paginette di cronaca locale. Grande eco per una pacca sul sedere, nulla per un abuso vero. Simbolo dell'ipocrisia di metoo e femminismi vari

- piccola curiosità. Ricolfi ha fatto notare: da statistico ritiene che in realtà siamo alla quinta ondata, non alla quarta (come diciamo tutti da settimane) che è stata piccola e non ce ne siamo accorti

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