"In arrivo la tempesta perfetta": ora spaventano le 'coinfezioni'

Importante è capire subito se si tratta di forma influenzale o Sars-Cov-2. Ecco cosa avviene quando influenza e coronavirus si incontrano.

"In arrivo la tempesta perfetta": ora spaventano le 'coinfezioni'

Ecco in arrivo la tempesta perfetta. Purtroppo non stiamo parlando del film del 2000 con George Clooney, ma dell’incontro tra influenza e Covid. Qualche diversità tra i due c’è. Mentre la prima è stagionale, abbiamo capito che il coronavirus non lo è. Che faccia caldo o freddo, a questo tipo di virus poco importa. Inoltre è molto più letale, come dimostrato nei mesi scorsi.

Prepariamoci alla tempesta perfetta

Adesso però, con l’arrivo del freddo e dell’autunno, influenza e covid si andranno a incontrare e a creare quella che è stata definita da Science, la tempesta perfetta. Ancora però non è chiaro come le due patologie potranno influenzarsi a vicenda. Molti studiosi non sono certi che fare il vaccino antinfluenzale potrà aiutare a non contrarre il coronavirus. Se ci basiamo sui dati che arrivano dall’Australia, le misure anti-Covid sembra aiutino a evitare l’influenza stagionale. Mascherine, distanziamento sociale e il fatto che molti abbiano deciso di vaccinarsi, sembra proprio che aiutino.

Quello che serve sono sicuramente test rapidi da poter effettuare su più persone, in modo da capire subito se si tratta di Covid o di semplice influenza. Anche perché, come detto fin dall’inizio della pandemia, i sintomi, soprattutto nei primi tempi, sono molto simili. Le terapie da usare sono però differenti. Senza contare che le strutture ospedaliere, adesso alquanto libere, potrebbero finire nuovamente al collasso a causa di una grave stagione influenzale, unita magari al Covid. Basti pensare che nel nostro Paese le patologie legate all’apparato respiratorio sono la terza causa di morte, per entrambi i sessi.

Da settimane ci sentiamo ripetere che riuscire in breve tempo a capire se si tratta di influenza o coronavirus è fondamentale. Benjamin Singer, specialista in cure polmonari in terapia intensiva della Scuola di Medicina Feinberg della Northwestern University, ha spiegato che “ci sono farmaci che possiamo somministrare se si tratta di Covid 19 mentre per l’influenza possiamo optare per antivirali specifici”. Risulterebbe invece dannoso curare pazienti che hanno contratto l’influenza con terapie usate per guarire da Sars-CoV-2. Oltre a costituire anche uno spreco.

I farmaci

Ma di quali farmaci stiamo parlando? Per esempio il Remdesivir, un antivirale che viene somministrato per via endovenosa.

Alcuni studi lo hanno definito più efficace di un placebo nel trattamento di Covid grave o moderato. Tanto da ricevere l’autorizzazione dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, per essere usato nel trattamento del coronavirus in pazienti adulti e adolescenti con polmonite. Altri studi avevano asserito che il Remdesivir era efficace contro l’influenza A, ma non è mai stato testato e non ci sono prove evidenti della sua validità.

Anche il desametasone, un cortisonico, sembrerebbe efficace in alcuni pazienti affetti da Sars-CoV-2, riducendone la mortalità al 35%. Non sarebbe invece indicato per trattare coloro che hanno l’influenza anzi, potrebbe essere dannoso. Lo scorso anno, l’Infectious Diseases Society of America ha indicato che in alcuni casi è sconsigliato l’utilizzo di corticosteroidi per trattare l’influenza stagionale.

Raro che i pazienti contraggano sia il Covid che l’influenza, come reso noto da Michael Osterholm, epidemiologo dell’Università del Minnesota.

Infatti, solo una minima parte, il 3-4% della popolazione contrae il Covid-19, contro il 10-12% che può invece contrarre il virus influenzale. Abbastanza raro essere affetti da entrambi. Non è quindi certo che la tempesta perfetta alla fine arrivi davvero, l'importante è comunque essere pronti per affronatarla.

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