In tutto il mondo viene considerata un’artista di talento, le sue opere sono esposte in gallerie prestigiose di Londra, richieste dalle amministrazioni pubbliche, apprezzate come opere d’arte che abbelliscono il panorama urbano, da Ascoli Piceno a Buenos Aires. Ma a Bologna la street art di Alice Pasquini, in arte AliCe’, non viene riconosciuta e finisce così per essere condannata per imbrattamento e al pagamento di una multa di 800 euro.
Di AliCè, romana, 35 anni, si sono occupati media mondiali, come il New York Times, segnalandola come un’artista italiana che aveva contribuito a risanare con le sue opere una zona della città in preda ai vandali. Ha tenuto lezioni in giro per il mondo, i suoi murales hanno trovato spazio a Saigon, mentre a Singapore i suoi lavori sono citati positivamente dall’istituto italiano di cultura del Paese. A Roma è stata recentemente impegnata in un progetto del Comune, sul lungomare di Ostia.
“Penso di aver contribuito a valorizzare la città e non ad imbrattarla, soprattutto perché le opere sono state realizzate inaree degradate.
Oggi invece è stato sancito il principio per cui qualsiasi espressione artistica è reato”, è il commento di AliCè, che si dice “delusa” e “amareggiata”. La sentenza sarà depositata e motivata in 15 giorni, e sarà sicuramente appellata dalla difesa, come annuncia l’avvocato Stefania Martelli. Il Pm d’udienza, un vice procuratore onorario, aveva chiesto l’assoluzione.
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