Assume farmaco contro calvizie e resta impotente: scatta la denuncia

Un 35enne ha assunto per otto anni il Finasteride, principio attivo del Propecia, per contrastare la calvizie ma ha la sostanza avrebbe provocato gravi effetti collaterali

Assume farmaco contro calvizie e resta impotente: scatta la denuncia

Ha provato in tutti i modi a contrastare la calvizie, anche con l’assunzione di un farmaco, ma dopo otto anni di cura non solo non ha guadagnato una capigliatura più folta ma è diventato impotente.

La grave e triste storia, raccontata da La Stampa, ha come protagonista un 35enne, di cui non sono state rese note le generalità, che fiaccato nello corpo e nello spirito dal medicinale che aveva iniziato ad assumere nell’ormai lontano 2007 ha deciso di chiedere giustizia rivolgendosi alla legge. La vittima ha presentato un esposto contro la casa farmaceutica Merck Sharp & Dhome per gli effetti considerati deleteri del Finasteride, il principio attivo del Propecia. L’atto è finito sulla scrivania del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Mauro Clerici che apriranno un fascicolo d’inchiesta per fare luce sul caso.

Secondo la denuncia la casa farmaceutica è "colpevole" di non aver considerato gli effetti collaterali, come l'infertilità maschile, e non aver fornito dati sulla frequenza degli stessi, venendo così meno al principio di precauzione. Secondo quanto si legge nell’esposto, le conseguenze dell’assunzione del medicinale sono state "disastrose" tanto che si sono registrate anche "modifiche morfologiche degli organi sessuali".

Ma questo non è stato l’unico effetto collaterale provocato dal farmaco. Nel documento, infatti, si specifica che lo stesso medicinale ha provocato altre conseguenze fisiche e psicologiche di diversa natura, come "mialgie e compromissioni del sistema gastrointestinale, nonché disturbi psicologici e comportamentali fino alla perdita della memoria" e, non meno importante, "la depressione".

Quanto capitato al 35enne non sarebbe un caso isolato. Nella querela, che ha l'obiettivo di sensibilizzare "affinché il farmaco sia prescritto con più cautela", sono state raccolte le testimonianze di altri uomini che hanno avuto problemi simili a seguito dell’assunzione del medicinale. Secondo quanto denunciato, gli effetti negativi modificano in modo permanente le cellule: ciò lo si evince dai danni al fisico emersi anche molto tempo dopo aver sospeso la cura. La molecola in questione inibisce la conversione del testosterone in diidrotestosterone, l’ormone che durante la pubertà sostiene lo sviluppo dei caratteri sessuali maschili.

La sostanza incriminata, nei primi anni duemila, veniva usata contro "le ipertrofie prostatiche benigne", un fenomeno che interessa circa l’80% degli uomini dopo i 50 anni. Ben presto si notò che aveva effetti anche contro la calvizie: e così, per non perdere l’occasione, è stata riformulata per questo uso specifico. Ma davvero la sua assunzione permette di salvare i capelli dalla caduta? Nella denuncia presentata dall’avvocato Sergio Calvetti si afferma che ancora oggi non ci sono certezze se Finasteride funziona contro la calvizie mentre espone i consumatori "a un rischio irragionevole a fronte di una finalità esclusivamente estetica".

Ma che ci fosse il rischio di qualcosa lo si doveva sapere o, quanto meno, sospettare.

Le prime ricerche effettuate avrebbero rivelato un effetto negativo sui genitali maschili tanto che alle donne incinte era vietato anche avvicinarsi alla polvere del farmaco per evitare possibili danni al feto.

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