Tre miliardi di euro per comprare un farmaco inutile che avrebbe dovuto sconfiggere l'influenza aviaria. A tanto ammonterebbe la somma versata dai governi di mezzo mondo alla Roche, multinazionale svizzera produttrice del Tamiflu, l'antivirale cui si erano rivolte le speranze della comunità internazionale nella lotta contro le influenze suina e aviaria.
Secondo una ricerca di un gruppo di scienziati indipendenti - la Cochrane collaboration - che verrà pubblicata sul British Medical Journal, il Tamiflu avrebbe prodotto gli stessi effetti del paracetamolo. Una banale tachipirina, insomma. Peccato che a metà degli anni Duemila, in piena psicosi da pandemia, quasi tutte le maggiori potenze mondiali abbiano investito miliardi di euro per acquistare enormi quantità di Tamiflu: il Regno Unito spese 576 milioni di euro tra il 2006 e il 2009, i Paesi Bassi ben 200 milioni nel solo 2005. Il governo italiano, nel 2005, spese 180 milioni di euro per l'acquisto di sei milioni di dosi, il dieci per cento della popolazione.
Tra il 2003 e il 2005 la Roche ha quadruplicato le vendite in tutto il mondo e nel 2009 il ricavato globale ammontava a più di due miliardi e mezzo di euro. Cifre da capogiro, che ora sono oggetto di interrogativi inquietanti: qualcuno sapeva e ha taciuto? Come ricostruisce La Repubblica, il brevetto del Tamiflu è stato dal 1997 al 2001 della società Gilead, presieduta da Donald Rumsfeld, Segretario di Stato Usa dal 2001 al 2006, proprio negli anni più "caldi" dell'epidemia. Ad oggi Rumsfeld continua a ricevere il 22% degli ingenti profitti ricavati dalla vendita del farmaco.
La procura di Roma, rivela poi L'Espresso, ha aperto un'indagine per capire se in Italia il virus dell'aviaria sia stato trasformato ad arte in una pandemia letale, a
tutto vantaggio dell'industria farmaceutica. Nel frattempo Roche ha accolto i risultati della ricerca di Cochrane collaboration con scetticismo, rigettando le accuse e ribadendo che la ricerca è incompleta e frammentaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.