Una bambina ucraina di due anni è morta ultimamente dopo essere caduta in una "pentola piena di acqua bollente" e dopo che sua madre, anziché portarla in ospedale in seguito all'incidente, ha preferito curarle le ferite seguendo i consigli di particolari "guaritori" locali. La vittima della tragedia si chiamava Lesya, mentre la donna incriminata è la 18enne studentessa di medicina Darina Gorova; quest'ultima è infatti iscritta al Collegio medico di Konotop, nel nord del Paese. La vicenda ha avuto luogo nella cittadina di Bachmač, sempre nell'Ucraina settentrionale.
In base alle ricostruzioni forensi dell'accaduto, la bimba si sarebbe arrampicata su un tegame pieno di acqua bollente, che la mamma voleva utilizzare per cucinare. Dopo essere caduta nella pentola, Lesya si era ritrovata con gravi ustioni all'addome, al sedere e alla schiena, ma la madre, nonostante la sua formazione medico-scientifica, non ha voluto sottoporre la piccola all'attenzione di alcuno staff sanitario.
Darina ha infatti scelto di affidare la figlia a dei seguaci della "medicina tradizionale" ucraina, cioè a soggetti privi di qualsiasi abilitazione riconosciuta nel Paese. Tali "guaritori" hanno così prescritto, per il trattamento delle ustioni subite dalla bambina, degli "unguenti nutritivi", rivelatisi però, già dopo i primi giorni di applicazione, assolutamente inefficaci. A denunciare l'inutilità di quegli olii pseudo-medicamentosi è stata quindi la nonna della piccola che con insistenza è riuscita a convincere la 18enne a portare d'urgenza la minorenne in un ospedale. Tuttavia, nonostante gli sforzi dei medici non è stato possibile salvare Lesya da una morte atroce.
In seguito al decesso della piccola sono subito scattate le indagini di polizia a carico della madre della vittima; la donna è finita appunto nel mirino degli inquirenti sia per il fatto di avere utilizzato in casa una pentola rovente senza predisporre adeguate precauzioni affinché la bambina non ci cadesse dentro sia per non avere fatto vedere a un professionista abilitato la figlia ustionata, nonostante la stessa donna fosse studentessa di medicina e aspirasse a vestire il camice bianco.
Insieme a Darina è stato incriminato dalle autorità anche suo marito, il 29enne Ivan Gorov; entrambi sono sospettati di omicidio premeditato, per non avere appunto reagito in maniera logica e con buon senso all'incidente capitato alla loro bambina. Se saranno riconosciuti colpevoli, i due imputati rischieranno tra i 7 e i 15 anni di carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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