La bambinata del G7 in camicia, perde la democrazia e Tamberi: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: l'oro olimpico manda a quel paese un avversario, Salvini e la centrale nucleare d Baggio e i risultati dei ballottaggi

La bambinata del G7 in camicia, perde la democrazia e Tamberi: quindi, oggi...
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- dopo essersi suicidato a Verona, il centrodestra sta già pensando di fare lo stesso sia in Sicilia che in Lombardia. Buoni propositi per l’autunno che verrà: lasciare l’Italia in mano alla sinistra

- il G7 ha varato un piano da 600 miliardi di euro o giù di lì per i Paesi in via di sviluppo. Bene, perché serve a strapparli dall’ingerenza di Pechino. Però signori miei, quando raccontiamo tutto questo, cerchiamo di essere obbiettivi. Evitiamo cioè di parlare della Cina che cerca la “sudditanza” dei Paesi poveri, mentre noi facciamo “investimenti” o “opere di bene”. È una sfida geopolitica, di ricchi contro ricchi, sulle infrastrutture dei poveri. Niente più e niente meno

- mi fa impazzire il fatto che se i giudici della Corte Suprema, nominati da presidenti democratici, quindi ideologicamente progressisti, sentenziano secondo il loro credo, allora tutto bene. Se lo fanno i repubblicani, nominati da Trump, ideologicamente tradizionalisti, allora diventano dei buzzurri. Vi giuro, questa disparità di trattamento mi manda in bestia

- Sabino Cassese è un eminente studioso. E va bene che ritiene la composizione della Corte Suprema americana (nomina politica) fuori dal tempo e magari non ottimale. Però da qui a sostenere che è meglio il sistema italiano un po’ ce ne passa: ci ricorda qualcosa il nome “Palamara”?

- Salvini dice che vorrebbe costruire una centrale nucleare nel suo quartiere, a Baggio. E tutti a prenderlo in giro e a spiegargli che mica si può costruire una roba del genere in zona densamente abitata. Nessuno, a quanto pare, sembra avere la lucidità per capire si trattasse di una metafora: l’intenzione era quella di superare la tipica avversione italiana alle grandi infrastrutture, spesso e volentieri bloccate dalla sindrome “ninby”: non nel mio quartiere

- ne parlo oggi perché le cronache odierne ancora indugiano sul dettaglio. Durante il G7 i leader di Paesi più potenti del mondo si sono tolti la giacca e sono rimasti in maniche di camicia manco fossero Renzi col gelato a Palazzo Chigi. Boris Johnson, poi, butta lì una battuta da scuola elementare: "Così mostriamo i muscoli a Putin". E Trudeau subito a commentare: magari andiamo a cavallo a torso nudo. Risate generali. Sono felice per loro che si divertano tanto, però sono certo di una cosa: se una roba del genere l'avessero fatta altri leader, meno apprezzati dalla gente che piace, oggi saremmo qui a crocifiggerli per la loro poca serietà. Invece fanno una bambinata e tutti ad applaudire

- i giornali ignorano per due giorni le mazzolate che il governo socialista spagnolo, cioè di sinistra, ha dato ai migranti a Melilla. Poi però si risveglia solo per criticare Salvini se dice che in Europa non c’è posto per tutti. Forse stavolta avreste dovuto bussare a Pedro Sanchez, più che a via Bellerio

- ha ragione Berlusconi: nessuno ha vinto, ha perso la democrazia. Quando l’astensione è così alta, c’è poco da festeggiare

- voglio dire: Tamberi ha mandato a quel paese l’avversario che lo ha stuzzicato. Ne stanno facendo un cinema.

Signori miei, mica gli ha rigato la macchina, storpiato il cane o insultato la mamma: l’ha solo mandato al diavolo, con un gesto nemmeno troppo grezzo. Non tiratemi fuori la storia dei valori dello sport perché impazzisco

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