Sei anni di reclusione. Il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori è stato condannato per il fallimento della Safin Cinematografica, un crac da 24 milioni di euro dichiarato dal tribunale civile il 20 febbraio 2008. La sentenza è stata emessa dalla prima sezione penale del tribunale capitolino, che ha condannato altre cinque persone assolvendone una. I reati contestati sono: bancarotta per distrazione o dissipazione, omesso controllo sulla gestione della società.
I giudici della I sezione penale del tribunale di Roma hanno anche disposto una provvisionale da 11,5 milioni di euro. Il pm Stefano Rocco Fava aveva chiesto per il produttore la pena di 7 anni. Cinque anni di reclusione per Luigi Barone, collaboratore di Cecchi Gori; tre per Edoardo De Memme, liquidatore della società. Mentre 4 anni e 6 mesi sono stati dati a Giorgio Ghini, ex presidente del collegio sindacale della Safin. Tre anni e mezzo sono stati inflitti a Vittorio Micocci e Alessandro Mattioli, ex componenti del collegio sindacale della Safin. Ettore Parlato, invece, è stato l’unico assolto.
Il tribunale ha anche
stabilito la confisca del capitale sociale delle società "Cecchi Gori, cinema e spettacolo" e "New Fair Film", e ha confermato il sequestro delle quote delle aziende "Adriano Entertainment" t e "Vip 1997".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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