Il bando è riservato agli italiani? Per il giudice è discriminatorio

Il Tribunale di Torino ha bocciato un bando del Comune di Genova per riservato a cittadini italiani. Accolto il ricorso dell'associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione. E per il Comune pure la beffa delle spese legali da pagare

Il bando è riservato agli italiani? Per il giudice è discriminatorio

Il Tribunale di Torino ha dichiarato discriminatorio il bando pubblicato dal Comune di Genova - per la precisione dalla sua municipalizzata Aster - riservato a cittadini italiani. A rendere nota la condanna della società comunale per le manutenzioni è stata l'Associazione studi giuridici sull'immigrazione, che aveva presentato ricorso presso la magistratura ordinaria. Per Aster, oltre al danno la beffa. Infatti, oltre a non avere a disposizione 10 nuove risorse per la cura del verde pubblico, dovrà pagare anche le spese legali e riaprire i termini del bando includendovi la possibilità di inserimento in graduatoria anche per individui stranieri.

La notizia è di quelle destinate a far discutere. Nell'ottobre 2017, Aster aveva pubblicato un bando rivolto solo a cittadini italiani per l'assunzione di 10 persone con la qualifica di apprendisti operai. Poco tempo dopo la pubblicazione del bando, l'Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) aveva notificato ad Aster una segnalazione sull'illeggittimità del documento, ma la società aveva deciso di andare avanti per la propria strada, fino all'ordinanza emessa dai giudici del Tribunale di Torino.

Il Comune ha espresso tutto il suo disappunto per bocca dell'assessore ai lavori pubblici Paolo Fanghella. "Grazie a queste persone, dovremo dire a dieci persone che non le possiamo assumere e Aster dovrà fare a meno di addetti che sarebbero stati preziosi, perché sarebbero stati inseriti in un settore critico come quello della manutenzione del verde", ha commentato.

Il Tribunale ha motivato l'ordinanza spiegando che le società a partecipazione pubblica - come Aster - non rientrano nella pubblica amministrazione e quindi le assunzioni alle loro dipendenze non sono soggette ai limiti del Testo unico sul pubblico impiego.

Infine, per l'Asgi "l'ordinanza rappresenta un importante punto fermo sia per dissipare i dubbi che qualche azienda pubblica ancora nutre sulla materia, sia perché richiama tutte le amministrazioni a una corretta redazione dei bandi".

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