Il commento più duro arriva da Francesco Storace. Il sangue che ha macchiato l'asfalto delle Ramblas a Barcellona ha provocato indignazione, sconforto, reazioni simili e opposte. L'Isis esulta e i fiancheggiatori del terrorismo goiscono all'idea di vedere infedeli senza vita riversi a terra. E l'Occidente cosa fa? "La pavidità - scrive Storace nel suo editoriale - sembra essere la bandiera di governo di un'Europa che piange ma subisce senza reagire".
Parole dure, quelle dell'ex governatore del Lazio. "Nella pancia del continente prospera l'odio sociale contro i nostri valori; tolleriamo tutto e tutti e magari ci scansiamo sperando che tocchi al paese accanto. In fondo, e' il destino che ci stiamo scegliendo da soli. Loro fanno scorrere il nostro sangue, noi rispondiamo con le nostre parole vuote. Invece occorre finalmente reagire, mettendo a punto una strategia seria che metta questi delinquenti nella condizione di non nuocere". E quale è la soluzione, se questi jihadisti "non hanno paura di morire"? "Dipendesse da me, farei assaporare loro il piacere della tortura, rendendo un po' più dolorosa questa vita che sembrano tanto schifare".
La tortura, insomma, come risposta al disprezo che kamikaze e lupi solitari dimostrano avere verso la vita. "Chiediamo con forza alle cosiddette autorità preposte - continua Storace - di farci sapere tutto, di chiudere ogni tipo di relazione con quei mondi, di stroncare ogni atteggiamento permissivo nei confronti dei fanatismi religiosi". E poi conclude: "Costoro sono quelli che ormai impauriscono la pubblica opinione e non vorremmo tornare a vedere stragi dalle nostre parti.
Si muova l'intelligence, si svegli il governo, perché tweet e post su Facebook non bastano certo a tranquillizzare il nostro popolo. Da chi ci governa chiediamo sicurezza e non solo solidarietà di facciata verso chi è colpito. Perché se dovesse toccare a noi, sai che ce ne fregherà della vicinanza altrui".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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