Di fatto, lo ha definito un passatempo molto noioso e ha deciso di liberarsene per dedicarsi a qualcosa di più utile alla sua formazione. "Tienilo tu, papà. Mettilo nello zainetto. Non ne posso più, te lo restituisco, voglio disintossicarmi. Lo trovo noioso. Mi sono stancato di essere come tutti gli altri. Preferisco suonare. Così ho più tempo anche per realizzare uno dei miei sogni: diventare batterista". È accaduto due domeniche fa e la storia, che sembra finta, visto che a essere coinvolto in questa vicenda è un adolescente, arriva dalla Puglia, dove un giovane studente ha chiesto alla sua famiglia di aiutarlo a "ripulirsi" dall'utilizzo eccessivo del telefono cellulare. Le parole, infatti, appartengono a un ragazzino pugliese di 12 anni, di Bitonto, in provincia di Bari, che ai suoi genitori ha fatto una richiesta molto particolare, che a molti deve suonare come una richiesta piuttosto insolita: sbarazzarsi del proprio smartphone per dedicarsi ad altro. Nel suo caso alla batteria.
L'adolescente, andando decisamente controcorrente rispetto a tutti i suoi coetanei, avrebbe quindi deciso di riporre in una busta il suo telefono cellulare, che aveva ricevuto in regalo nel 2015, e lo avrebbe fatto ritrovare al padre, per non utilizzarlo più. Il genitore del giovane aspirante musicista, interpellato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ha ricostruito la vicenda e, con un po' di stupore, ha dichiarato: "All'inizio non ho dato peso alla cosa, mi è sembrato strano solo che anche il secondo giorno il telefono è rimasto lì". Nei giorni successivi, alla richiesta di altre spiegazioni da parte dei genitori, che volevano capire se dietro al gesto del 12enne ci fosse altro, la replica del ragazzino è stata molto semplice: "Ti sto dando indietro il cellulare, papà, non ne posso più". Niente più telefono, niente più social network, niente più foto, giochini o video di qualsiasi genere. Spento.
I genitori dell'adolescente hanno subito assencondato la volontà del figlio, il quale negli ultimi giorni ha tenuto fede al suo impegno e non ha più utilizzato i social network, né di giorno, né prima di addormentarsi, la sera. Ora, infatti, il 12enne non passa più la sua giornata davanti allo schermo illuminato del suo telefono cellulare, ma si allena con spartiti per la batteria e gioca a tennis.
Perché evidentemente, secondo lui, la vita non è più dietro allo schermo del suo telefono, ma fuori dalla finestra, in un campo sportivo o all'interno di una stanza, dove possibilmente ci sia una batteria da poter suonare.
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