Una scena macabra, un capretto sgozzato appeso a un albero. A pochi passi un'immagine di segno opposto, immagine di festa: una tavola imbandita. Poi l'irruzione della polizia di Bari insieme alle guardie ecozoofile e lo sgombero del campo rom vicino allo stadio San Nicola.
Un capretto ucciso e in fase di macellazione oscillava appeso a testa in giù da un albero. Il povero animale è stato slegato e portato via dal personale del servizio veterinario intervenuto sul posto dopo l'arrivo della squadra volante. Rappresentava quasi certamente il “piatto forte” di un pranzo.
Ma il pranzo è sfumato e non è rimasto più nulla: né i camper sul prato verde, né la pentola vicino al capretto appeso, né la tavola imbandita circondata da donne e bambini con gli ingredienti pronti per cucinare e che
facevano bella mostra di sé sulla tovaglia apparecchiata.Il tutto era all'aria aperta senza il rispetto delle norme igieniche e sotto gli occhi degli automobilisti di passaggio che non sono rimasti insensibili alla scena.
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