Manca poco più di un anno e mezzo, e le sorprese al ritorno dalle vacanze - come le megabollette del telefonino - saranno solo un (brutto) ricordo. Con l’approvazione definitiva del Parlamento Ue, dal 15 giugno 2017 non si pagherà più il roaming nella Ue (e nei paesi SEE cioè Islanda, Norvegia e Liechtenstein), ossia il sovrapprezzo corrisposto per le chiamate, per l’invio di messaggi di testo e per l’utilizzo di internet tramite dispositivi mobili e quindi cellulari. Insomma, dall’estero si potrà usare la propria rete e il telefonino senza costi proibitivi, pagando come se fossimo in Italia.
Attualmente il costo del roaming è salato ma meno rispetto a dieci anni fa: dal 2014, le tariffe sono state dimezzate anche se restano comunque alte. Ad esempio, il traffico dati (internet) è stato ridotto a 20 centesimi per megabyte. Minor sconto per chiamate ed sms, tagliate di circa il 20%: telefonare costa in media 19 centesimi al minuto, ricevere una chiamata 5, inviare un sms 6 centesimi. Ma una nuova sforbiciata è prevista già dal prossimo 30 aprile: la spesa massima sarà di 0,05 euro al minuto per le chiamate, 0,02 per gli sms e 0,05 per ogni megabyte di traffico dati (tasse escòise=. Dal 15 giugno 2017 la musica cambia e i costi aggiuntivi saranno completamente azzerati: quindi andando all’estero non sarà più necessario spegnere la connessione dati dello smartphone ma vigeranno le tariffe del proprio operatore. Gli operatori inoltre dovranno trattare in modo equo tutto il traffico sul web consentendo il rallentamento di alcuni servizi solo in casi limitati come per esempio un cyber-attacco.
È infine prevista una clausola di "uso equo" del roaming, per prevenire eventuali abusi da parte di chi utilizzasse all’estero il proprio numero per motivi diversi dal viaggiare. In questo caso verranno introdotte clausole di salvaguardia che consentiranno agli operatori di recuperare i costi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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