Una insegnante di musica di una scuola media di Faenza ha assegnato a una classe, per le vacanze di Pasqua, il compito di studiare la canzone Bella ciao, e farne un video: un genitore lo ha segnalato a un politico locale e la richiesta - «eccessivamente politicizzata» - finirà in consiglio comunale. Il film documentario Bella ciao (sottotitolo: «Per la libertà») della regista bolognese Giulia Giapponesi storia di una canzone che da inno dei partigiani è diventata hit di grandi artisti internazionali, oltre che colonna sonora della serie televisiva La casa di carta è finito invece nelle sale cinematografiche italiane, pochi giorni fa. E il 22 aprile andrà su Rai3. Invece, nell'Ucraina in guerra, la cantante folk Khrystyna Soloviy ne ha riadattato il testo dedicandolo ha spiegato via social - «a tutte le forze armate, ai nostri eroi e a tutti coloro che in questo momento combattono per la propria terra»: il video è virale. «Slava Ukraïni!». Intanto, da noi, ci si prepara a riascoltarla, nelle piazze di tutta Italia, il 25 Aprile. Cortocircuiti della Storia. Mentre gli ucraini danno nuova vita a Bella ciao, in Italia l'Anpi vuole che si arrendano. «Una mattina mi son svegliato, o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao, una mattina mi son svegliato e ho atteso una commissione formata da Paesi neutrali che accertasse cosa davvero è avvenuto, perché è avvenuto e chi sono i responsabili». Gli ex comunisti del resto potrebbero anche rinnegare Bella ciao perché è una canzone guerrafondaia, che provoca gli invasori e conduce all'escalation... E poi c'è la «brigata» Emanuele Fiano. Cosa farà il 25 Aprile? Canterà Bella ciao indossando la maglietta del battaglione neonazista Azov al posto di quella del «Che»? E due giorni fa a Berlino una ragazzina ucraina, in piazza, ha cantato, sulla melodia di Bella ciao, che i russi devono essere tutti sterminati. Libertà, genocidi e merchandising. Bella ciao, ormai, tiene dentro tutto. Dall'Anpi alla «Z».
La verità è che Bella ciao, che per molti partigiani, di ieri e anche di oggi, vuole dire tutto, rischia di non significare più niente.
Buona per tutte le piazze, i Paesi, le serie tv, manifesto di qualsiasi lotta&Liberazione e cover delle rockstar. Così ideologizzata da perdere ogni essenza ideologica. Sigla, hit, performance su Youtube e domani chissà - suoneria dei cellulari. Pronto, chi sei? «Aaaa 'bella, ciaooooo!».
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