Belluno, vive sotto a una tenda. Equitalia gli chiede la Tares

L'abitazione è inagibile e non abitabile. L'Agenzia delle Entrate e il Comune gli chiedono comunque il balzello

Belluno, vive sotto a una tenda. Equitalia gli chiede la Tares

La casa è stata dichiarata inagibile, così da anni oramai è costretto a vivere in una tenda fuori dall'abitazione. Il comune però gli intima di pagare la Tares, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.

Un incubo senza fine quello di Andrej Jez, tecnico industriale, musicista e liutaio polacco da 26 anni in Italia. Un brutto sogno iniziato con l'acquisto di una casa a Ceresera, in provincia di Belluno. Un acquisto su cui sta ancora pagando il mutuo. La casa però non ha accessi e allaggiamento all'acqua, quindi non è ritenuta agibile. Per questo motivo, Jez non può entrarci nè tantomeno abitarci. Così è stato costretto a vivere in una tenda che ha montato esattamente di fronte alla porta di casa. Ma nonostante l'inagibiltà dell'edificio, il Comune gli cheide di pagare la tassa sui rifiuti.

L'uomo non si è mai dato per vinto, e da anni lotta per avere giustizia e per ottenere la verità sulla casa. Più volte si è recato di persona in Comune e Unione Montana. Numeroso le volte in cui ha scritto. Ma oramai il tempo è scaduto: il 7 marzo Equitalia gli recapita una raccomandata. Al suo interno la richiesta di pagamento delle tasse. "Non abito in quella casa, è inagibile. Per 5 anni sono stato a Triches e ora dormo in tenda" ha spiegato all’addetto dell’ufficio tributi, depositando tutta la documentazione del caso. L'unico risultato ottenuto è la comunicaizone che in quella casa non ci può stare perché pericolosa. Non solo, ma da settembre non può nemmeno stare nell'alloggio comunale d’emergenza poichè è stato sfrattato. Sulle pagine de Il Gazzettini si sfoga: "Praticamente - si sfoga Jez - a Ceresera non posso avere residenza, né domicilio.

Allora perché devo pagare tasse? Da 12 anni non posso ristrutturare l’edificio per mancanza di accesi carrabili, cosa devo fare?". Nonostante le innumerevoli richieste di spiegazione, Jez sta ancora aspettando dal Comune la documentazione dei lavori fatti in quell’area, che hanno reso impossibile l’accesso alla sua casa.

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