Bergoglio accusa i romani: "Sui bus disprezzano gli zingari"

Papa Francesco contro gli autisti dei bus che invitano i passeggeri a stare attenti ai portafogli: "Così disprezzano i rom"

Bergoglio accusa i romani: "Sui bus disprezzano gli zingari"

Papa Francesco se la prende con i romani per come trattano i rom. "Quando prendevo il bus a Roma e salivano degli zingari - racconta il Santo Padre un incontro per i responsabili della pastorale degli zingari - l’autista spesso diceva ai passeggeri: 'Guardate i portafogli'. Questo è disprezzo, forse è vero, ma è disprezzo". Parlando ai cappellani degli zingari, Bergoglio ha evocato questo ricordo personale parlando di don Luciano de Almeida, un vescovo gesuita latino-americano che, girando anche lui in autobus, prendeva sempre le difese dei ragazzini rom che venivano trattati con disprezzo dai passeggeri.

"A volte visti con ostilità e sospetto, ai margini della società, gli zingari sono scarsamente coinvolti nelle dinamiche politiche, economiche e sociali", ha detto il Pontefice descrivendo la situazione dell’integrazione dei rom e sinti come una "realtà complessa", ma certo chiamata a contribuire al bene comune nell’osservanza di diritti e doveri. Secondo papa Francesco, "tutti devono sentirsi interpellati nel porre al centro dell’attenzione la dignità della persona umana". Nell'incontro in Vaticano Bergoglio ha, quindi, chiesto che accanto all'azione solidale in favore del popolo zingaro svolta dalla Chiesa vi sia l’impegno delle istituzioni e della comunità internazionale nell'individuare progetti volti al miglioramento della qualità di vita. "Se l’intera società è danneggiata dalla mancanza di strutture educative, di formazione culturale e professionale, dal difficile accesso all’assistenza sanitaria, dalla discriminazione nel mercato del lavoro e dalla carenza di alloggi dignitosi, tali piaghe colpiscono maggiormente i gruppi più deboli, facili vittime di nuove forme di schiavitù". Per papa Francesco sono, appunto, "le persone meno tutelate" a cadere "nella trappola dello sfruttamento, dell’accattonaggio forzato e di diverse forme di abuso".

"Gli zingari - ha concluso - sono tra i più vulnerabili, soprattutto quando mancano gli aiuti per l’integrazione e la promozione della persona nelle varie dimensioni del vivere civile".

Un discorso che vale anche per la Chiesa, ha spiegato il Pontefice ricevendo in Sala Clementina i partecipanti all’incontro La Chiesa e gli Zingari: annunciare il Vangelo nelle periferie, promosso dal pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. "Il Vangelo - ha spiegato Bergoglio - è annuncio di gioia per tutti, specialmente deboli ed emarginati".

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