Blitz francese a Bardonecchia, ora i pm vogliono i nomi dei doganieri

Adesso i giudici italiani vogliono i nomi dei doganieri francesi che hanno sconfinato sul nostro territorio. Il 30 marzo hanno fatto irruzione armati in una sala della stazione di Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, e hanno costretto un migrante nigeriano sospettato di essere uno spacciatore a sottoporsi al test delle urine (guarda il video). Adesso la procura di Torino ha emesso un ordine di investigazione europeo chiedendo a Parigi "le generalità dei cinque doganieri francesi" che risultano "indagati per violazione di domicilio e perquisizione illegale".

Il blitz dei doganieri francesi è avvenuto due settimane fa nei locali dell'associazione di volontari della "Rainbow4Africa" che si trova a Bardonecchia (guarda il video). La polizia francese sapeva dal 13 marzo di non poter usare i locali della stazione, ora in uso a una ong pro migranti. Eppure il raid è stato portato avanti lo stesso. Durante lì'incursione sul suolo italiano i doganieri avevano costretto un cittadino nigeriano regolare, residente nel sud Italia, a effettuare un esame delle urine. Su tutta questa faccenda la procura di Torino vuole vederci chiaro. "Chiediamo le generalità dei cinque doganieri francesi - ha detto il procuratore capo Armando Spataro - che siano interrogati alla presenza dei pm di Torino. Sono indagati per violazione di domicilio e perquisizione illegale".

Al di là degli accordi internazionali, secondo Spataro, i doganieri "non avevano il diritto di eseguire le attività compiute in territorio italiano, tanto più che non hanno richiesto l'aiuto della nostra

polizia". Non solo. "I responsabili delle forze dell'ordine francesi - denuncia ancora il procuratore capo di Torino - erano consapevoli che quei locali non potevano essere utilizzati per quella attività".