Blue whale, i consigli della psichiatra: "Controllate il sonno di vostro figlio"

Dopo il caso di una 13enne di Pescara, la psichiatra Nelia Zampone ha affrontato il delicato tema della Blue whale e ha voluto dare qualche consiglio ai genitori degli adolescenti

Blue whale, i consigli della psichiatra: "Controllate il sonno di vostro figlio"

La 13enne di Pescara che mercoledì è stata salvata dal suicidio dettato dalla Blue whale è stata ricoverata nel reparto di neuropsichiatria infantile dell'ospedale pediatrico Salesi di Ancona.

La dottoressa Nelia Zamponi, intervistata da Il Resto del Carlino, ha fatto il punto sulle sue condizioni di salute e su quello che le è successo. "Giovedì - dice - ha avuto un colloquio con la psicologa per fare la valutazione. Noi ancora non abbiamo riscontri perché è arrivata il 17 notte e, dunque, è presto. È comunque in buone condizioni, tranquilla e collaborativa. È stata condotta in ospedale per 'riferita partecipazione al gioco'. In sostanza è stata lei a dirlo".

L'adolescente è caduta nella folle trappola della Blue whale, ma grazie alle sue amiche che hanno lanciato l'allarme in extremis è riuscita a salvarsi. "Le amiche - continua la dirigente del reparto di neuropsichiatria infantile - magari avranno parlato tra di loro e quindi c' è stato un allarme, creato rispetto alla pratica di questo gioco pericoloso. Le amiche hanno fatto un bel gesto di solidarietà che ha permesso di prevenire qualcosa di tragico, ammesso che le cose fossero andate avanti".

Dopo aver parlato del caso di Pescara, la dottoressa Nelia Zampone ci ha tenuto a dare qualche consiglio ai genitori. "Si capisce che il proprio figlio finisce in queste trappole da un cambio di comportamenti - sottolinea -. Il ritmo sonno-veglia, oppure se si trascorre la notte davanti a internet o, ancora, reazioni comportamentali anomale. È importante mettere dei filtri, limitare gli accessi ad internet. I genitori arrivano dove possono arrivare, anche quelli più attenti. Il gioco della trasgressione, della sperimentazione e del rischio fanno parte dell'adolescenza, della spinta a crescere e a sganciarsi".

Come già sottolineato in precedenza, gli ideatori di questo macabro "gioco" lo hanno chiamato Blue whale perché questo tipo di cetacei spesso si suicida spiaggiandosi a riva. La psichiatra ammette che mai si sarebbe immaginata "a una distorsione tale" per creare un "gioco" dell'orrore simile. "Un nome - continua - che ricorda più qualcosa sul tipo del 'solitario'.

Internet è una tale marea di informazioni, applicazioni e siti che portano i genitori a stare perennemente all'erta. Se esercitano un controllo troppo stretto però finiscono per produrre l'effetto contrario, poiché l'adolescente appena si sente controllato tende a fare peggio. Un consiglio? Un controllo soft e costante".

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