"Vergogna": scoppia l'ira della sorella di Falcone

Maria Falcone si scaglia contro un pezzo satirico apparso sulle pagine del quotidiano "La Sicilia"

"Vergogna": scoppia l'ira della sorella di Falcone

Continuano a far discutere le parole tratte dal libro autobiografico di Ilda Boccassini, specie dopo la pubblicazione di alcuni passaggi specifici in cui l'ex magistrato ha svelato i suoi sentimenti per Giovanni Falcone.

A replicare direttamente a tali affermazioni è la sorella del giudice deceduto nella strage di Capaci, che ha deciso di esprimere tutto il proprio sdegno tramitre una lettera inviata al quotidiano La Sicilia. "Quel che allarma innanzitutto è che sembra si sia smarrito ormai qualunque senso del pudore e del rispetto", affonda Maria Falcone. "Prima di tutto dei propri sentimenti (che si sostiene essere stati autentici), poi della vita e della sfera intima di persone che, purtroppo, non ci sono più, non possono più esprimersi su episodi veri o presunti che siano e che - ne sono certa - avrebbero vissuto questa violazione del privato come un’offesa profonda".

Le parole della sorella del giudice sono pregne dell'amarezza di chi sente infangare la memoria di un proprio caro. Inevitabile che il polverone sollevato da "La stanza numero 30", libro autobiografico di Ilda Boccassini, travolgesse anche persone molto vicine a Giovanni Falcone, uomo per il quale l'ex magistrato dichiara di aver nutrito amore, raccontando alcuni dettagli del rapporto con lo stesso.

"Finora ho preferito evitare commenti su una vicenda che mi ha molto amareggiata, ritenendo che il silenzio, di fronte a parole tanto inopportune, fosse la scelta più sensata", prosegue Maria Falcone, spiegando perchè sia poi divenuto per lei impossibile tacere e non replicare. Ciò accade infatti quando "si supera il limite e si arriva, forse paradossalmente con fini opposti, a commenti inappropriati che scadono nella ridicolizzazione".

Ciò a cui si riferisce la donna, per la precisione, è un pezzo su La Sicilia di Ottavio Cappellani, in cui viene effettuata una ricostruzione satirica di alcuni passi del libro della Boccassini, nello specifico la parte dedicata ad un volo verso il Sudamerica. Lo scrittore immagina la scena di "lei con tutta quella capigliatura riccia sull’aereo per l’Argentina, in quel 'lusso rilassante', appoggiata per tutto il tempo, dico 'per tutto il tempo', dall’Italia all’Argentina, sulla spalla di Giovanni Falcone, ascoltando Gianna Nannini, che uno si immagina Falcone, 'per tutto il tempo', con Gianna Nannini nell’orecchio e i capelli ricci della Boccassini nel naso che gli prudono, col braccio addormentato e la Boccassini che si struscia e canticchia".

Il tono goliardico ha fatto trasalire la sorella del giudice, che ha così replicato al quotidiano palermitano:"Questo immaginare scenette da sit-com di basso livello, questo descrivere due persone, che hanno fatto della compostezza e della riservatezza regole di vita e che sono state uccise per difendere la democrazia nel nostro Paese, come ridicoli protagonisti di un romanzetto di quart’ordine è vergognoso", affonda ancora Maria Falcone, come riportato da Il Corriere.

"In nome della libertà di espressione del pensiero non si può calpestare la memoria di chi non c’è più e la sensibilità di chi è rimasto e ogni giorno deve confrontarsi con un dolore che non può passare", conclude.

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