Bologna, con la scusa delle lunghe liste d'attesa il dermatologo dirottava i pazienti nel suo studio: sospeso

È accaduto a un professionista dell'ospedale Maggiore, che convinceva le persone a doversi sottoporre a interventi urgenti, che privatamente faceva pagare dai 300 ai 500 euro. Non potrà lavorare per un anno

Bologna, con la scusa delle lunghe liste d'attesa il dermatologo dirottava i pazienti nel suo studio: sospeso

Avrebbe definito più urgenti del previsto alcuni interventi chirurgici e, siccome le liste d'attesa del servizio sanitario nazionale spesso sono troppo lunghe, consigliava (e mandava) i pazienti in un ambulatorio privato per intervenire subito. Il suo. Ma quelle modalità di azione, secondo l'accusa, non sarebbero da considerarsi lecite. Quindi, per questo motivo, Nas e procura hanno smascherato l'operato di un medico dermatologo dell'ospedale Maggiore di Bologna, nei confronti del quale è stata emessa una misura cautelare interdittiva, oltre alla sospensione, da parte dell'Ausl, per un anno dall'esercizio dell'attività specialistica ambulatoriale.

Da dove parte l'indagine

Secondo quanto riportato da Il resto del Carlino, l'indagine per abuso d'ufficio continuato e per l'apertura e mantenimento in esercizio di un ambulatorio privato senza la necessaria autorizzazione è stata avviata la scorsa estate. In quell'occasione, infatti, l'azienda sanitaria aveva informato i carabinieri del Nas di alcune segnalazioni (ritenute sospette) arrivate dai pazienti che dovevano essere operati di lì a poco (almeno secondo il medico).

Il sistema

In base alle prime ricostruzioni, le persone si rivolgevano a dermatolo dell'ospedale Maggiore per una visita e lui, stando alle accuse, prospettava loro la necessità di un intervento chirurgico da fare con urgenza. E per consolidare la convinzione nei pazienti della necessità di un'operazione, il dottore diceva loro che le liste d'attesa nella sanità pubblica erano troppo lunghe (un'informazione molto spesso ritenuta dagli investigatori non vera). E quindi la soluzione: effettuare il tutto all'interno del suo studio medico in città.

I pazienti ascoltati

Secondo quanto emerso dall'indagine del pubblico ministero Rossella Poggioli, le persone che avrebbero ascoltato il consiglio del dottore, fidandosi di lui, sarebbero state alcune decine. I Nas, infatti, ne avrebbero sentite circa 30. Le loro testimonianze avrebbero accertato che il medico si faceva pagare dai 300 ai 500 euro per ogni intervento e che l'attività sarebbe andata avanti dal 2017.

Il caso (già) segnalato

Secondo quanto riportato dal quotidiano, il medico, su richiesta della stessa procura, era già stato rinviato a giudizio alcuni mesi fa ma, sempre stando agli addebiti, avrebbe continuato a reiterare la condotta illecita. Elemento che, oggi, ha portato il pm a chiedere e ottenere una misura interdittiva al giudice per le indagini preliminari, Grazia Nart.

Sul professionista, un uomo di 57 anni di origini calabresi, da tempo all'ospedale Maggiore e senza mai nessun tipo di problema, l'Ausl ha ora avviato un procedmento disciplinare. Da ieri, infatti, il medico è stato sospeso per un anno.

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