Boom morbillo: casi triplicati in 3 mesi

Aumento del 230% da inizio anno. E il ministro Lorenzin punta il dito su chi non vaccina

Boom morbillo: casi triplicati in 3 mesi

Roma - Dall'inizio del 2017 sono triplicati i casi di morbillo in Italia. Se l'escalation dovesse proseguire con questo ritmo alla fine dell'anno si potrebbero registrare numeri da epidemia come quella dovuta allo stesso virus che in Romania negli ultimi 5 mesi ha provocato oltre 3mila casi e la morte di 14 bambini nei primissimi mesi di vita.

Sotto accusa la scelta di troppi genitori di non vaccinare i figli che ha fatto scendere la copertura vaccinale sotto la soglia di sicurezza del 95% della popolazione indicata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Per il virologo Giovanni Maga del Consiglio Nazionale delle Ricerche la «vaccinazione consigliata e gratuita non funziona: serve la vaccinazione obbligatoria». Affermazione che riaccenderà la polemica sull'obbligatorietà dei vaccini introdotta in alcune Regioni per la frequenza della materna e delle elementari.

I dati sui troppi casi di morbillo preoccupano il ministero della Salute. Dal 1° gennaio 2017 sono stati registrati oltre 700 casi con un incremento del 230% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando erano stati soltanto 220. In tutto il 2016 i casi erano stati 844. Le previsioni degli esperti si stanno dunque avverando: se si scende sotto la soglia di sicurezza, malattie che si ritenevano oramai debellate tornano a diffondersi. Con la diminuzione della popolazione vaccinata si perde il cosiddetto effetto gregge che protegge anche chi è scoperto. Dal ministero precisano che «più della metà dei casi riguarda persone dai 15 ai 39 anni» e che ci sono stati anche molti casi di «trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari».
Gli esperti spiegano che il virus si diffonde «a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a due dosi» mettendo chiaramente sotto accusa «il numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture». Un rischio contagio che riguarda anche polio e difterite, malattie che si ritenevano debellate ricomparse per il calo dei vaccini. Il ministro Beatrice Lorenzin pungola anche le regioni affinché diano «rapidamente piena applicazione al Piano vaccini» visto che «nonostante la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi è stata dell'85,3%». Tra il 2013 e il 2015 infatti in soli due anni la copertura vaccinale per morbillo e rosolia è passata dal 90,5 all'85,3 con un calo di 4 punti. Il valore più basso, 68 per cento, nella Provincia autonoma di Bolzano; il più alto in Lombardia, 92,3.

L'allarme è stato rilanciato anche dall'ex premier, Matteo Renzi, che in un tweet definisce «pazzeschi» i dati sul morbillo e aggiunge: «lo dico da genitore prima che da politico sui vaccini non si scherza. Basta polemiche, prendiamo sul serio la scienza.

E mettiamo al centro la salute dei nostri figli, non la propaganda».

Di tutt'altra natura l'allarme lanciato sul glaucoma dall'Oms che stima in 55 milioni di persone la popolazione colpita da questa patologia. Dati riferiti dall'Associazione italiana per lo studio del glaucoma (Aisg) .

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