La svolta è vicina? Il piano per le riaperture (anche con la zona rossa)

Oggi i governatori proporranno la bozza per discutere con il governo il tema delle possibili riaperture. Sul tavolo tre capitoli: ristorazione, palestre e piscine, cinema e spettacoli dal vivo

La svolta è vicina? Il piano per le riaperture (anche con la zona rossa)

Oggi è previsto l’incontro tra Regioni e governo per discutere la proposta che porteranno i governatori sul tema delle riaperture anche nelle zone ad alto rischio epidemiologico. Una delle regole contenute dovrebbe infatti essere questa: apertura dei ristoranti sia a pranzo che a cena, e anche di bar, pizzerie, trattorie, pub, pasticcerie, gelaterie e rosticcerie, anche se in zone colorate di rosso.

Regioni: riaperture anche in zona rossa

Come riportato dal Corriere, si tratterebbe di tre capitoli, quali ristorazione, palestre e piscine, cinema e spettacoli dal vivo, suddivisi in sei pagine. A voler riaprire anche le attività finora maggiormente penalizzate, ovviamente rispettando norme stringenti, sono i presidenti di Regione guidati dal neo-presidente leghista della Conferenza, Massimiliano Fedriga. Nel testo si legge che “in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo”.

Ristoranti e locali

Per poter permettere la riapertura dei locali e dei ristoranti anche in zone ad alto rischio, le Regioni vorrebbero proporre al governo di aggiungere alle regole già presenti, anche“strategie di screening/testing”. All’ingresso verrà rilevata la temperatura corporea, vigerà il divieto di assembramento davanti ai locali, e l'ingresso avverrà su servizio prenotazione. Quest’ultima voce non sarà obbligatoria nel caso in cui gli spazi lo permettano: “È comunque consentito l’accesso, anche in assenza di prenotazioni, qualora gli spazi lo consentano...”. Tra i tavoli, regola fondamentale per i presidenti di Regione che spingono alla riapertura anche in zona rossa, dovrà esserci un distanziamento tale da consentire la separazione tra i clienti. Si parla di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e almeno 1 metro di separazione in quelli all’aperto, come giardini e terrazze.

Le altre misure non verrebbero invece variate: utilizzo sempre della mascherina quando non si è seduti al tavolo, igienizzazione delle superfici dopo ogni servizio e menu in formato digitale o in stampa plastificata. L’accesso sarà consentito a un numero limitato di clienti, in modo da assicurare il distanziamento di 2 metri anche per chi consuma al banco. Quando possibile sarà favorito l’utilizzo di spazi esterni e l’aerazione con apertura di porte e finestre. L'accensione dell’aria condizionata sarà consentito solo escludendo la modalità di ricircolo nel dispositivo. Ritornerebbero anche i buffet, purché i clienti non tocchino gli alimenti e indossino le mascherine.

Palestre

Anche le palestre, sempre secondo la proposta che faranno le Regioni, potranno riaprire in zone ad alto rischio. L’importante è che gli ingressi e le attività vengano precedentemente pianificati, con prenotazione anche online, e regolamentati in modo da evitare assembramenti. Anche in questo caso verrà rilevata la temperatura corporea ed eventualmente vietato l’accesso se supera i 37,5 gradi. Distanza di due metri in tutti gli spazi, compresi gli spogliatoi e le docce. In mancanza dello svolgimento dell’attività fisica potrebbe restringersi a un metro. Ogni attrezzo presente in palestra dovrà essere disinfettato dopo ogni utilizzo e le porte e le finestre dovranno rimanere aperte più tempo possibile per permettere il ricambio d’aria.

Piscine

Nella proposta delle Regioni vengono prese in considerazione le piscine pubbliche e quelle che hanno come fine l’uso collettivo. Il numero di persone in vasca sarà calcolato “con un indice di 7mq di superficie di acqua a persona”, verrà quindi ridotta rispetto ai 10 metri consentiti quando le piscine erano state riaperte. All’interno di aree verdi e di aree solarium dovrà essere garantita una superficie di 10 mq per ogni ombrellone e la distanzia di 1 metro tra lettini e sdraio. Prima di poter accedere alla vasca sarà obbligatoria una doccia saponata. Sarà inoltre obbligatorio l’utilizzo della cuffia, sarà vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua. Gli utenti dovranno rispettare in modo rigoroso le indicazioni fornite da istruttori e assistenti ai bagnanti. Anche in questo caso verranno privilegiati gli ingressi su prenotazione. Dove possibile dovrà esserci una segnaletica, anche con l’utilizzo di schermi e monitor, per poter facilitare gli spostamenti, gestire i flussi di persone e aiutare così tutti a rispettare le norme. Potranno anche essere poste barriere per separare le varie postazioni e mantenere così la distanza di due metri.

Cinema

Anche per quel che riguarda i cinema, nella proposta delle Regioni vi è la certezza che le misure contenute al suo interno “possano consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici definite ad alto rischio, purché integrate con strategie di screening/testing”. La distanza consigliata da mantenere tra i vari clienti non facenti parte dello stesso nucleo familiare, è di almeno un metro. L’accesso su prenotazione verrà privilegiato. Rilevamento della temperatura corporea all’ingresso e divieto se questa supera i 37,5 gradi. La cassa dovrà avere barriere fisiche. Si dovrà obbligatoriamente assistere allo spettacolo seduti in postazioni distanti almeno un metro l’una dall’altra, sia frontalmente che lateralmente. Qualora si possa evitare una volta seduti di indossare la mascherina, la distanza arriverà a 2 metri. Porte e finestre dovranno rimanere aperte il più possibile. Per quanto riguarda gli abiti e gli oggetti lasciati in guardaroba, questi dovranno “essere riposti in sacchetti porta abiti”.

Concerti

Tra gli orchestrali dovrà esserci almeno un metro di distanza. Per quanto riguarda gli strumenti a fiato, si arriva a 1,5 metri, con il direttore posto a due metri dai professori d’orchestra. “Per gli ottoni ogni postazione dovrà essere provvista di una vaschetta per la raccolta della condensa, contenente liquido disinfettante”. Da evitare per gli orchestrali l’uso di spogliatoi collettivi.

Teatri

Anche durante le prove, il trucco e la prova costumi, dovrà essere mantenuta la distanza interpersonale. “L’uso promiscuo dei camerini è da evitare salvo assicurare un adeguato distanziamento interpersonale unito a una adeguata pulizia delle superfici”. Quando l’attività non consentirà il distanziamento, gli artisti e il personale dovranno fare uso della mascherina. Gli attori dovranno indossare i guanti se in scena è prevista la manipolazione di oggetti. I costumi non potranno venire condivisi se non verranno prima igienizzati.

Danza

Più complicato invece l’uso delle mascherine durante la danza e l’applicazione del distanziamento. Proprio per questo motivo, nella bozza è scritto che“devono essere prese in considerazione anche altre misure di mitigazione” definite alle singole compagnie e paragobabili a quelle delle palestre e degli sport di squadra.

Sarà comunque necessario ridurre il numero totale delle persone, ricorrendo anche ai turni, riorganizzare le attività anche tramite un collegamento a distanza, e l’obbligo per i ballerini di indossare la mascherina e mantenere la distanza di almeno un metro, se “non direttamente impegnati in allenamento/spettacolo”.

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