Bruxelles, il sopravvissuto: "Vivo al Bataclan, e vivo anche qui"

Il giorno dopo l'attentato emergono storie di vita e purtroppo di morte che riguardano gli attacchi di Bruxelles

Bruxelles, il sopravvissuto: "Vivo al Bataclan, e vivo anche qui"

Il giorno dopo l'attentato emergono storie di vita e purtroppo di morte che riguardano gli attacchi di Bruxelles. La storia più curiosa è quella del francese Lahouani Ziahi, sopravvissuto il 13 novembre scorso all'attentato al Bataclan a Parigi e salvo ieri a Bruxelles. "Non mi sento un miracolato", dice ancora spaventato. "Piuttosto credo di essere perseguitato".

Poi c'è la storia di Pietro Consorti, chef di ritorno a Milano dopo un viaggio a New York, era fuori l'aeroporto a fumare una sigaretta proprio nel momento dell'esplosione. Il suo aereo ripartiva a mezzogiorno dopo lo scalo a Bruxelles. Il tempo per una boccata d'aria e di una sigaretta appunto, che gli ha salvato la vita.

Jean-Luc invece era in bagno. Una volta uscito si è trovato di fronte un dipinto di morte e orrore. "Sono stato colpito da un passeggino, c'era gente che correva e feriti a terra". Si è salvato la vita grazie ad una sigaretta.

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