Continuano i passi avanti nell’osservazione dello spazio e nello studio dei suoi fenomeni più affascinanti come, ad esempio, i misteriosi buchi neri.
Stando alle ultime notizie, un team di astronomi sarebbe finalmente riuscito ad immortalare in alcune immagini un buco nero supermassiccio sito proprio al centro della Via Lattea.
Si tratterebbe di scatti molto dettagliati, realizzati grazie all’utilizzo dei telescopi messi a disposizione del progetto “Event Horizon Telescope”. Una collaborazione internazionale che si è prefissa lo scopo di analizzare il “mostro” presente nella costellazione del Sagittario (ben 26.000 anni luce lontano dal nostro pianeta).
Per quanto sia praticamente impossibile fotografare concretamente un buco nero, essendo un oggetto che non emette luce, la stragrande maggioranza degli scienzati dà per assodata la sua esistenza. Se non è possibile vederlo, infatti, è invece fattibile osservare i suoi effetti. I telescopi, ad esempio, sono riusciti a misurare le onde radio da esso emesse grazie ad una tecnica chiamata interferometria.
“Vediamo questi enormi getti di plasma muoversi quasi alla velocità della luce. Possono essere centinaia di milioni di volte la dimensione del buco nero stesso. Più grande della galassia” ha dichiarato Sera Markoff, professoressa di astrofisica teorica e fisica astroparticellare all’università di Amsterdam, come riportato da “The Guardian”.
È opinione degli scienziati, fra l’altro, che questi getti di plasma abbiano un ruolo fondamentale nella cosmologia.
Il team di astronomi si sta ora occupando di esaminare i molti dati raccolti, ma è certo di essere riuscito a catturare la cosiddetta “ombra” del buco nero. “Siamo riusciti a ottenere dati di altissima qualità alle risoluzioni molto alte necessarie per osservare l'ombra (del buco nero), se è davvero lì”, ha continuato Markoff.
Secondo il professor Peter Galison, docente presso l’università di Harvard, l’immagine immortalata dagli studiosi potrebbe diventare uno dei documenti astronomici più importanti degli ultimi 50 anni.
“Se ne ricaviamo un'immagine, diventerà una delle immagini
iconiche della scienza”.Bisognerà attendere fino alla primavera del 2019 per vedere pubblicati i risultati del lavoro dell’ambizioso team. E forse i buchi neri avranno per noi meno misteri.
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