Parma, allatta bambino al seno. "Non può farlo in università"

Scoppia lo scandalo e ora c'è chi vuole una "poppata collettiva" sotto i chiostri

Parma, allatta bambino al seno. "Non può farlo in università"

"Signora questa è un’università, qui non può allattare. Pensi alla sensibilità degli studenti". Così la dipendente di un Istituto di sorveglianza ha invitato Olha Zdyrko, 27 anni, a da non dare da mangiare al proprio bambino di due mesi e mezzo all'interno dell'Università di Parma, in un episodio che ha destato lo sdegno dei genitori e che ora è diventato un caso nell'ateneo toscano.

"Quella signora ha insistito così tanto che alla fine mi sono arrabbiato. Continuava a dire: ve lo chiedo gentilmente. Ma quale gentilezza c' è nel dirci che un' area universitaria 'non è adatta a queste scene?'. Che cosa c' è di non adatto nella scena di una madre che allatta il suo bambino?", spiega al Corriere della Sera il padre del bambino, il 32enne Simon Younes, che racconta di un fare "arrogante" e di "aria minacciosa e disprezzo" da parte della sorvegliante. Spiegando quanto avvenuto sotto i portici universitari, Younes e la compagna, infermiera ucraina, hanno aggiunto che lei stava allattando coperta da una sciarpa perché il piccolo Adam aveva fame.

Deciso a non far cadere la cosa, il padre del bimbo, cittadino di origini libanesi che ha studiato in Italia - ha scritto una lettera alla Gazzetta di Parma e la reazione è arrivata. Alessandro Volta, è direttore del reparto materno-infantile della Usl di Reggio Emilia, ha proposto di cogliere l'occasione per ribadire che allattare al seno è un gesto "così naturale che non dovrebbe essere nemmeno notato" e organizzare un flash-mob in università. E ora decine di mamme potrebbero arrivare in ateneo, per una "poppata collettiva" dimostrativa.

Intanto l'università si è scusata con la coppia.

"Saranno effettuati i doverosi accertamenti circa il deplorevole episodio - si legge in un comunicato - Nella fattispecie, si ribadisce il principio secondo il quale l'allattamento al seno è il principale determinante di salute nei primi anni di vita: è doveroso da parte di ognuno, istituzioni in primis, promuoverlo e favorirlo, garantendo il diritto delle mamme di allattare liberamente".

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