Cala la spesa farmaceutica ma rimangono sostanzialmente stabili i consumi. Ogni giorno un italiano consuma 1,1 dosi di farmaci. E’ quanto emerge dal rapporto presentato questa mattina a Roma dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) “Gli italiani e i farmaci”. In particolare, gli italiani hanno acquistato un totale di un miliardo e 368 milioni di confezioni di medicinali, per una media di circa 22 confezioni a testa, con una leggera flessione (-0,2%) rispetto ai primi nove mesi dell'anno precedente. Per quel che riguarda la spesa farmaceutica nazionale totale (che comprende i farmaci distribuiti attraverso le farmacie pubbliche e private e quelli acquistati e dispensati dalle strutture sanitarie pubbliche la spesa farmaceutica nazionale totale), nei primi nove mesi del 2012 è stata pari a 19,2 miliardi di euro, il 6,8% in meno rispetto al 2011.
Diminuisce quindi la spesa territoriale dello stato e quella dei cittadini? In questo caso “non esattamente così - spiega il direttore dell'Agenzia italiana del farmaco, Luca Pani - perché i cittadini continuano a pagare di più perché scelgono ancora di acquistare farmaci di marca piuttosto che optare per un generico”. Sono poi ancora molto forti le differenze territoriale con la Sicilia in prima linea per quel che riguarda la spesa con 180,5 euro pro capite contro i 97,3 euro procapite di Bolzano. In tutte le regioni, spiega il rapporto, si registra una diminuzione della spesa farmaceutica convenzionata: "Questa ha assunto le dimensioni maggiori nella P.A. di Bolzano (-10,6%) - spiega il documento preparato da Aifa e Iss - nella Valle d'Aosta (-10,4%) e nel Molise (-9,9%). La riduzione dei prezzi medi, calcolati sul totale delle confezioni vendute, è parzialmente controbilanciata, a livello nazionale, da una crescita del volume dei consumi".
Ma quali sono le patologie che affliggono maggiormente gli abitanti del Bel Paese? Al primo posto con il 41,3% del consumo totale di farmaci e il 21,1% della spesa farmaceutica troviamo i farmaci per il sistema cardiovascolare. In particolare, si va dal consumo massimo di 537,6 dosi giornaliere per mille abitanti dell’Umbria ad un minimo di 337,5 della P.A. di Bolzano. I farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo sono invece la seconda categoria più prescritta. Seguono I farmaci per il sangue e degli organi emopoieticie e quelli per il sistema nervoso centrale.
Tra questi ultimi gli antidepressivi sono i più utilizzati e occupano il quarto posto per prescrizione (78,7 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) e il quinto posto per spesa pubblica con 24 euro pro capite. “Il numero totale di pazienti che si curano per la depressione- afferma Pani - è sempre inferiore alla quantità di persone che ne soffrono ma che non assumono medicinali. Ormai sono tanti anni che noi psichiatri conosciamo le dimensioni del fenomeno: nel 2020 la depressione sarà la prima causa di disabilità”.
Siamo ancora molto indietro sul fronte dell’alfabetizzazione scientifica dei cittadini. Ne è un esempio l’influenza. "Il miglior farmaco contro l’influenza – spiega il direttore dell’Aifa - è il riposo, ma è l'unico medicinale che non possiamo regolamentare." Anche se i dati riguardanti l’uso di antibiotici è finalmente in calo il direttore ha sottolineato come si debba “proseguire sulla strada della consapevolezza per evitare l’abuso di medicinali, soprattutto nel caso dell’influenza”.
L’Italia è ancora ai primi posti in Europa per il consumo di antibiotici: nei primi tre mesi del 2012 sono state consumate 21 dosi giornaliere ogni mille abitanti, con una riduzione del 6,4%, mentre la spesa è scesa del 18,3%. Una curiosità: a livello regionale la maglia nera per un consumo poco consapevole va alla Campania dove se ne consumano di più, 29,3 dosi, mentre in cima alle virtuose troviamo la P.A. di Bolzano con solo 12,3.
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