Avevano ragione i due filosofi tedeschi, Adorno e Horkheimer, nella modernità barbarie e cultura coincidono. Basta vedere ciò che accade ogni giorno nelle università americane, anche quelle cosiddette Ivy League, alle quali le famiglie si svenano e si indebitano per mandare i figli, in un contesto che spesso però rasenta la follia, e ormai quasi sempre l'anti-cultura.
Qualcuno ricorderà anni fa che un'accademica della Columbia University di New York, soi disant esperta di fascismo, propose di radere al suolo tutti gli edifici del Ventennio, a suo dire presenti in Italia: quindi via l'Eur, via il Palazzo di Giustizia di Milano, via la Casa del fascio di Terragni a Como, via Latina, Sabaudia e Pontinia. Poi, tempo dopo, sono cominciati gli assalti alle statue negli Usa: i cattivi maestri nelle aula degli atenei ne sono dunque corresponsabili. E infatti oggi la Brown University, pure dell'Ivy League, propina un'altra proposta horror (sarà che sta a Providence, la città di un evocatore di mostri come H.P. Lovecraft): distruggere le vestigia dell'antica Roma, sì proprio quella di Cesare e di Augusto, esempio di «suprematismo bianco». Come ci informa Alessandra Bocchi, in un pezzo sul Wall Street Journal, un gruppo della Brown, in cui temiamo vi siano anche docenti, chiamato Decolonization, propone infatti di abbattere le statue di Cesare Augusto e di Marco Aurelio presenti nel campus, in quanto simboli di «colonialismo» e di «civiltà occidentale e bianca». L'autrice giustamente nota quanto sia un totale non senso applicare le categorie di «bianco» e di «occidentale» all'Impero Romano, che semmai era molto più orientale, almeno secondo i nostri attuali canoni geografici. Ma che importa a menti totalmente obnubilate dall'ignoranza, elevata a protervia universitaria di sbarbatelli ricchi, e probabilmente quasi tutti bianchi, le cui flebili menti sono state accese da residui del lungo Sessantotto planetario approdate alle cattedre della Brown. Qualcuno chiederà cosa interessa agli Usa dell'antica Roma: ma in realtà il modello romano è centrale nella cultura politica americana, senza il quale essa non esisterebbe.
Quindi gli invasati «decolonizzati» hanno visto giusto nel puntare contro Cesare e Marco Aurelio: sono davvero i simboli dell'Occidente. Che le élite dell'America progressista di Biden oggi odiano e, pare, vogliono distruggere. Americanismo e barbarie.
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