Carcere di Asti, per l'Italia la seconda condanna per tortura

Dopo la sentenza su Bolzaneto, un'altra condanna al risarcimento per l'Italia

Carcere di Asti, per l'Italia la seconda condanna per tortura

Dopo la sentenza sulla caserma di Genova Bolzaneto arrivata questa mattina, con cui l'Italia è stata condannata a pagare una serie di risarcimenti per quanti avevano presentato ricorso alla Corte europea dei diritti umani, i giudici di Strasburgo hanno ritenuto l'Italia responsabile per tortura anche per un secondo caso, avvenuto al carcere di Asti.

Risale al dicembre 2004 la vicenda avvenuta nel carcere piemontese, dove i due detenuti Andrea Cirino e Claudio Renne furono portati in celle di isolamento senza vetri in condizioni di freddo intenso, senza avere a disposizione materassi, lenzuola, coperte, ma nemmeno un lavandino, sedie o uno sgabello. Il 30 gennaio 2012 arrivò la sentenza di primo grado dopo intercettazioni ad alcuni uomini della Penitenziaria.

Già allora il giudice scrisse di casi di tortura, su cui non poteva

tuttavia giudicare per l'assenza del reato nell'ordinamento italiano. Lo Stato dovrà versare, dopo la sentenza europea, 80mila euro per danni morali a Cirino e alla figlia di Renne. Il padre è nel frattempo deceduto in carcere.

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