Il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca e arcivescovo di Monaco e di Frisinga, si è espresso riguardo all'atteggiamento che la Chiesa deve assumere nei confronti dei "nazionalismi" e dei cosiddetti "populismi". Il porporato tedesco, che recentemente è balzato alle cronache per aver ipotizzato una "soluzione" in grado di consentire la benedizione per le coppie omosessuali, ha parlato attraverso un'intervista alla Sir.
Sei, infatti, sono gli anni da cui Marx ricopre il ruolo di presidente della Comece. L'agenzia citata ha deciso così di affrontare con il tedesco "il nodo populismo" in occasione di questo anniversario. E Marx, che è considerato vicino a Papa Bergoglio in quanto progressista, ha utilizzato parole chiare. La Chiesa, per il porporato, deve in qualche fungere da alternativa valoriale alle istanze promosse dai populismi:"La crisi migratoria - ha esordito l'arcivescovo - è un discorso che facilmente catalizza l’attenzione dell’elettorato. È individuare un capro espiatorio e semplificare problemi estremamente complessi in un unico punto catalizzatore. Questo è il populismo". E ancora: "Se sui migranti si vincono le elezioni – ha sottolineato il cardinale -, credo dipenda dal fatto che sulle migrazioni è facile semplificare il discorso politico. Negli ultimi dieci anni, il dibattito è diventato sempre più negativo, impregnato di odio, attraversato anche da informazioni alterate. Abbiamo ascoltato discorsi che fomentano le tensioni anziché placarle". I populisti, insomma, utilizzerebbero la questione dell'accoglienza per fini meramente elettorali. Il dibattito politico, poi, si sarebbe impoverito e polarizzato.
La Chiesa, per Marx, deve costituire "uno spazio di dialogo" e "guardare ai fondamenti della nostra vita e del nostro stare insieme". I valori da tenere a mente, ha sottolineato ancora il tedesco, sono quelli presenti nel Vangelo. Gli stessi che dovrebbero essere validi sia per i credenti sia per coloro che non hanno il dono della fede. "Non si può affermare che una Nazione è superiore ad un’altra" - ha chiosato il porporato - "Non è cattolico".
Il cattolicesimo deve quindi provare, specie in Europa, la possibilità di una' esistenza "con le differenze". Dopo il segretario di Stato Pietro Parolin e Papa Francesco, in definitiva, anche il cardinale Marx ha richiamato la politica alle sue responsablità sull'immigrazione e sulla pacifica convinvenza tra popoli.
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