Dov'è Carola Rackete? L'eroina dei migranti torna a fare l'ambientalista

A un anno e mezzo di distanza dai fatti di Lampedusa, l'attivista tedesca ha riscoperto la sua vena ambientalista: adesso sta occupando una foresta di querce centenarie a Dannenrod, in Germania

Dov'è Carola Rackete? L'eroina dei migranti torna a fare l'ambientalista

Dopo aver provato l'ebbrezza di traghettare clandestini dal Nord Africa all'Italia, arrivando anche a scontrarsi con una motovedetta della Guardia di Finanza pur di guadagnare il porto di Lampedusa (cosa che non le ha comportato alcun provvedimento penale), Carola Rackete, ex capitana della Sea Watch 3, ha fatto ritorno in Germania.

Appeso il timone al chiodo, la 32enne ha quindi dovuto trovare una nuova causa per cui combattere, ed è proprio per questo che, invece di dedicarsi ad una professione e condurre una vita normale, si trova ora accampata insieme ad un gruppo di compagni nella foresta di querce centenarie di Dannenrod (Germania centrale) affinché le piante non vengano rimosse per fare posto ad una strada.

Insomma, dopo aver combattutto per i diritti dei migranti, la Rackete ha rispolverato la sua natura ambientalista e si è schierata stavolta direttamente contro il governo tedesco. In un video pubblicato sul proprio account Twitter, la 32enne denuncia la situazione in cui si trovano molte foreste del globo e spiega la ragione per cui lei ed altri attivisti si trovano ora ad occupare l'area verde. Giubbino giallo d'ordinanza di "gretina" memoria, la Rackete attacca, come riportato da "SkyTg24":"Qui la società civile ora dice basta! In Germania ci sono centinaia di progetti di costruzione di strade. È insensato nel contesto di crisi climatica".

A quanto pare l'iniziativa sta andando avanti dalla fine di settembre. Nonostante l'abbassamento delle temperature, i manifestanti, accampati in alcune tende, stanno occupando una zona specifica della foresta per impedire che le autorità possano abbattere gli alberi secolari. "Abbiamo bisogno di una moratoria su tutti i progetti infrastrutturali se vogliamo avere qualche speranza di raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi sul clima e affrontare la 'drammatica' crisi climatica, continua ancora la giovane nel suo appello.

Una crisi che dice di aver visto chiaramente in occasione del suo ultimo viaggio in Antartide. “Puoi davvero vedere la crisi climatica con i tuoi occhi”, ha infatti dichiarato la 32enne nel corso di un'intervista riportata da “de24.news”. “Il servizio meteorologico nazionale argentino ha misurato una temperatura di 18 gradi Celsius a febbraio”.

Insomma, la Rackete ha fatto ritorno alla sua vecchia causa, quella che ai tempi l'aveva spinta a lavorare come volontaria nella riserva naturale di Kronockij, quindi a compiere numerose spedizioni in Artide ed in Antartide ed infine ad imbarcarsi su una nave di Greenpeace.

Del resto, tornare a trasportare migranti nel Mediterraneo non è più possibile, come da lei stessa ammesso. “Anche se volessi, non potrei”, ha infatti dichiarato, spiegando come in questo momento ad alcune navi Ong sia impedito navigare a causa di problemi tecnici.

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