Due rinvii a giudizio per il caso della scomparsa di Denise Pipitone. Come riporta l’Agi, l’ex pm del caso Maria Angioni sarà a processo, che inizierà il 23 dicembre: colei che oggi è giudice del lavoro comparirà davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala. Tuttavia ci sarebbe anche un altro rinvio a giudizio, come è stato detto nel corso del nuovo contenitore approfondimento Mediaset “Morning News”: si tratterebbe della turista romana che aveva affermato di aver visto Denise il giorno della scomparsa, mentre la posizione del marito di questa parrebbe archiviata. Per entrambe le donne l’accusa è di false dichiarazioni ai pm.
Denise Pipitone è scomparsa il 1 luglio 2004 da Mazara del Vallo. Era un giorno di mercato, un giorno normalmente affollato, e quindi sono state seguite diverse piste e diversi indizi. Le strade finora percorse per la maggiore dagli inquirenti sono state due. La prima è quella del rapimento da parte dalla primogenita del padre naturale di Denise Jessica Pulizzi - che è stata assolta in tre gradi di giudizio, nonostante i giudici avessero riconosciuto la potenzialità di un suo movente. La seconda è la cosiddetta “pista rom”: nell’ottobre 2004, la guardia giurata Felice Grieco avvistò e filmò con il telefonino a Milano una bambina molto somigliante a Denise in compagnia di una presunta famiglia rom o sinti.
La scorsa primavera le indagini su Denise erano riprese sull’onda della curiosità suscitata dalla partecipante a un reality russo, Olesya Rostova, che si è pensato inizialmente essere Denise, ma il suo gruppo sanguigno non coincideva con quello della bimba scomparsa. Intanto pare siano state poste sotto indagine - ma non c’è ufficialità - anche due altre persone: la madre di Jessica Anna Corona e Giuseppe Della Chiave, il nipote di un testimone audioleso della prima indagine. Tuttavia non si conosce né se i due siano effettivamente sotto indagine né se ci siano stati ulteriori sviluppi intanto. Ma perché Angioni e la turista romana andranno a giudizio?
Perché è stata rinviata a giudizio Maria Angioni
Angioni è stata pm del caso Denise all’ottobre 2004 fino al luglio 2005. All’inizio di maggio scorso si era recata dagli attuali pm di Marsala per rivelare alcuni dettagli della passata indagine. Presumibilmente, stando ad alcune velate rivelazioni rese in diverse trasmissioni tv, l’ex pm potrebbe aver raccontato di depistaggi, di minacce ricevute, di inesattezze e di errori.
Ma nel nuovo racconto di Angioni gli attuali pm avrebbero riscontrato a loro volta inesattezze. “Io ho detto - ha spiegato l’ex pm a ‘Chi l’ha visto?’ lo scorso giugno - che era stata installata una telecamera e che poi non funzionava più e che ne ho dovuto attivare un’altra. Loro mi hanno fatto vedere i documenti relativi alla seconda telecamera. […] Anche un’altra cosa che io avrei detto, che avevamo sentito a sommarie informazioni uno. […] E loro invece mi hanno trovato dei documenti che non contengono quelle dichiarazioni”.
Perché sarebbe stata rinviata a giudizio la turista romana
Il presunto rinvio a giudizio della turista romana riguarda tutt’altra questione. Una donna, che era stata a Mazara alla fine dell’estate 2004, aveva dichiarato di aver visto Denise quel 1 settembre. L’avrebbe vista in un luogo ben preciso: l’hotel Ruggero II, dove la donna soggiornava e dove al tempo lavorava Anna Corona.
Gli inquirenti hanno dovuto fare un grosso lavoro di ricostruzione, perché nell’immediato era impossibile risalire con certezza che la turista fosse stata lì e in quei giorni: i registri dell’albergo erano stati ormai distrutti, così come la documentazione bancaria relativa ai pagamenti con carta di credito che viene solitamente eliminata dopo 10 anni. Tuttavia gli inquirenti sono riusciti a risalire al fatto che la donna, insieme al marito, era stata sì a Mazara, ma alla data del 1 settembre 2004 era già tornata a Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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